Il 20 giugno p.v. il Comitato dei Delegati inizierà la discussione sul nuovo regolamento per l’erogazione dell’assistenza, qui leggibile nell’allegato. Il testo in discussione ha valorizzato il lavoro svolto dalla precedente Commissione Vasarri – Dossi, implementandolo al fine di rispondere ai profondi cambiamenti intervenuti nella professione negli ultimi 20 anni.
Il 20 giugno p.v. il Comitato dei Delegati inizierà la discussione sul nuovo regolamento per l’erogazione dell’assistenza, qui leggibile nell’allegato. Il testo in discussione ha valorizzato il lavoro svolto dalla precedente Commissione Vasarri – Dossi, implementandolo al fine di rispondere ai profondi cambiamenti intervenuti nella professione negli ultimi 20 anni. L’Avvocatura si è caratterizzata per la crescita esponenziale del numero degli iscritti per notevoli differenze reddituali per l’espansione numerica di quanti appartengono alla fascia a più basso reddito con consistente quota al di sotto della soglia di povertà per rilevanti differenze di reddito fra i più anziani e i più giovani e fra gli uomini e le donne che guadagnano circa la metà, indipendentemente dall’età e dalla collocazione geografica . Interventi a sostegno della professione? L’analisi svolta, con la collaborazione del prof. Michele Raitano dell’Università La Sapienza di Roma, ha evidenziato la necessità di una diversa e migliore utilizzazione dei fondi riservati all’assistenza, soprattutto in un contesto storico come quello attuale in cui larga parte dell’Avvocatura, attanagliata dalla crisi economica, si aspetta e chiede interventi a sostegno della professione. Il nuovo regolamento va nella giusta direzione perché, senza trascurare le tradizionali forme di assistenza cd. passiva prestazioni in caso di bisogno, a sostegno della salute o in caso di calamità naturali , introduce interventi di welfare attivo a sostegno del reddito e della professione cercando di cogliere l’obiettivo di favorire una più rapida indipendenza professionale dei giovani e un maggior equilibrio fra generi. Il primo intervento significativo lo si ha nelle fonti di finanziamento. Attualmente viene destinato all’assistenza l’equivalente del 3% delle entrate iscritte nel bilancio di previsione. Questo sistema di finanziamento e le minori somme erogate rispetto a quelle disponibili hanno portato a un disavanzo attivo pari a bilancio consuntivo del 2012 a circa 112 milioni di euro. Al fine di regolare in maniera differente i residui attivi e liberare le risorse inutilizzate, si è pensato ad una nuova forma di finanziamento dell’assistenza utilizzando una somma annua variabile stanziata in sede di bilancio di previsione, parametrata al numero degli iscritti e prelevata dai proventi complessivamente incassati a titolo di contributo integrativo con il limite del 12,50% del gettito risultante dall’ultimo bilancio consuntivo approvato. Per determinare l’importo destinato all’assistenza si è preso in considerazione l’importo complessivo attualmente destinato all’assistenza 3% delle entrate correnti iscritte nel bilancio assestato per il 2012 pari ad € 49.300.000,00 circa e lo si è diviso per il numero degli iscritti al 31.12.2012 170.000 circa . Si è così ottenuto l’importo di circa € 290,00 che rappresenta quanto la Cassa destina all’assistenza per ciascun iscritto. Detto importo, rivalutato annualmente in base agli indici ISTAT e moltiplicato per il numero degli iscritti risultanti al 31 dicembre dell’anno precedente, consentirà di stabilire con il limite del 12,50% del gettito risultante dall’ultimo bilancio consuntivo approvato quanto in futuro sarà riservato all’assistenza. Sono 5 le aree di intervento. Il nuovo regolamento individua poi 5 macro aree di intervento 1. prestazioni in caso di bisogno 2. prestazioni a sostegno della famiglia 3. prestazioni a sostegno della salute 4. prestazioni a sostegno alla professione 5. prestazioni per spese funerarie. Si parte, in sede di prima applicazione, assegnando le seguenti percentuali - 17% per prestazioni in caso di bisogno - 7% per prestazioni a sostegno della famiglia - 25%per prestazioni a sostegno della salute - 48% per prestazioni a sostegno alla professione - 5% per prestazioni per spese funerarie. Il regolamento, oltre a precisare che per reddito professionale si intende quello dichiarato dall’iscritto ai fini IRPEF e comunicato con il modello 5 o quello accertato dall’Amministrazione finanziaria in via definitiva, accogliendo un suggerimento da noi ripetutamente espresso, fa più volte riferimento nell’erogazione delle provvidenze all’indicatore della situazione economica equivalente ISEE . È questa una delle innovazioni che maggiormente caratterizzano il nuovo regolamento perché l’ISEE è lo strumento più corretto per la valutazione economica di coloro che richiedono prestazioni di natura assistenziale, essendo calcolato con riferimento al nucleo familiare del richiedente e sulla base delle informazioni raccolte con il modello DSU Dichiarazione Sostitutiva Unica e di quelle disponibili negli archivi dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate. La situazione economica della famiglia del richiedente, in particolare, viene misurata in funzione di tre fattori che sono 1. Il reddito di tutti i componenti il nucleo familiare 2. il loro patrimonio mobiliare e immobiliare valorizzato al 20% 3. una scala di equivalenze che tiene conto del nucleo familiare e delle sue caratteristiche. Il criterio ISEE è il criterio nazionale in vigore in tutte le amministrazioni con lo scopo di ridurre il margine di discrezionalità per raggiungere coloro che ne abbiano effettivamente bisogno evitando sia l’arbitrio che spesso si annida nella discrezionalità sia gli interventi a pioggia. Mi auguro che tutti i delegati di Cassa Forense sappiano cogliere la novità di questa regolamentazione che va nella giusta direzione. Mi riservo di commentare i singoli istituti una volta che il regolamento sarà stato approvato dando atto che per la redazione di questa prima informativa mi sono avvalso della relazione accompagnatoria della commissione riforma assistenza.
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