Si è svolto oggi, venerdì 8 settembre 2017, a Palazzo Chigi, il Consiglio dei Ministri n. 43, che ha approvato, in esame preliminare, 3 decreti legislativi che introducono disposizioni integrative e correttive ai decreti legislativi di attuazione della riforma della pubblica amministrazione e l’attuazione della disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento UE n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori.
Si è svolto oggi, venerdì 8 settembre 2017, a Palazzo Chigi, il Consiglio dei Ministri n. 43, che ha approvato, in esame preliminare, 3 decreti legislativi che introducono disposizioni integrative e correttive ai decreti legislativi di attuazione della riforma della pubblica amministrazione e l’attuazione della disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento UE n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori. Codice dell’amministrazione digitale. Tra le novità introdotte vi sono alcune integrazioni e modifiche alle disposizioni del codice dell’amministrazione digitale, al fine di accelerare l’attuazione dell’agenda digitale europea, dotando cittadini, imprese, e amministrazioni di strumenti e servizi idonei a rendere effettivi i diritti di cittadini digitali. Tra gli obbiettivi del nuovo intervento vi è la promozione di integrazione e interoperativirà tra i servizi pubblici erogati dalle diverse amministrazioni, garanzia di maggiore certezza giuridica in materia di formazione, conservazione e gestione dei documenti digitali, accrescere il livello di qualità dei servizi pubblici e fiduciari in digitale e rafforzare la natura di carta di cittadinanza digitale della prima parte del codice. Tutela consumatori. Il Governo ha affrontato anche la disciplina inerente l’attuazione della disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento UE n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori con il relativo adeguamento della disciplina nazionale. A tal riguardo è stata introdotta una sanzione amministrativa che prevede il pagamento di una somma che va da 150 a 150.000 euro per coloro che violino le norme sull’informazioni alimentari ai consumatori.