CNF: Ordini forensi ignorati dal decreto del Ministro? Tutti gli ordini esistenti «devono conservare le loro prerogative»

Dopo la pubblicazione del comunicato stampa del Ministero della Giustizia che annuncia un decreto di autorizzazione - per 8 tribunali soppressi - di continuare a svolgere attività giudiziaria ai fini dello smaltimento dell’arretrato pendente, il CNF si è riunito in seduta amministrativa straordinaria, sottolineando che gli Ordini forensi sono stati ignorati dal decreto in questione.

In merito al comunicato stampa pubblicato ieri sul sito del Ministero della Giustizia, il Consiglio Nazionale Forense ha rilevato che il testo ignora gli Ordini forensi. Pare visto che il testo del decreto ministeriale non è ancora stato diffuso che il testo riguardi la sola autorizzazione - per un periodo di 2 anni a decorrere dalla data di entrata in vigore del d.lgs. n. 15/2012 - della trattazione dei procedimenti civili ordinari e delle controversie in materia di lavoro, di previdenza e assistenza obbligatoria pendenti alla data del 13 settembre 2013 presso un numero limitato di sedi soppresse nell’ambito della riforma della geografia giudiziaria . Vicenda abnorme . Il CNF, durante la seduta straordinaria, ha assunto una delibera per confermare l’interpretazione del d.lgs. n. 155/2012 già espressa nel parere dell’Ufficio studi inviato al Ministro della Giustizia e agli Ordini forensi il 22 luglio scorso. In sostanza precisa il Consiglio - in mancanza di una espressa disposizione di legge concernente la sorte degli Ordini che hanno sede presso i tribunali soppressi, e di una disciplina dei rapporti di cui essi sono titolari, è inverosimile pensare che alla soppressione dei tribunali possa conseguire automaticamente quella degli Ordini forensi . Tribunali chiusi? Gli Ordini forensi no. Ne consegue si legge sul sito del Consiglio Nazionale - che tutti gli Ordini oggi esistenti conservano le loro prerogative, dovendo perciò continuare a svolgere i loro compiti istituzionali .