Caso Lambert: la CEDU blocca l’eutanasia imposta dal Consiglio di Stato francese

È l’equivalente francese del caso Englaro i genitori ed altri congiunti erano contrari alla dolce morte di Vincent Lambert, rimasto tetraplegico per un grave trauma cranico, alimentato artificialmente, richiesta invece dalla moglie e da un nipote. Il caso era approdato, infine, al Consiglio di Stato francese, che, oltre alle funzioni tipiche dell’equivalente italiano, svolge quella di proteggere le libertà ed i diritti fondamentali delle persone. La CEDU ha invitato la Francia a sospendere il tutto finché non si sarà pronunciata sul ricorso proposto dai genitori e dagli altri familiari.

E' questo il contenuto del provvedimento cautelare emesso dalla CEDU il 25 giugno 2014, il giorno dopo la pronuncia del Consiglio di Stato ed a due giorni dal deposito del ricorso della moglie presso la Corte. Il caso. Vincent Lambert, come detto, a causa delle ferite riportate in un incidente d’auto, nel 2008, è tetraplegico, alimentato e nutrito artificialmente. In base ad una legge interna Leonetti l’ospedale, in data 11/1/14, voleva sospendere l’idratazione e l’alimentazione artificiali e trasferirlo in un altro nosocomio con un reparto specializzato per praticare l’eutanasia, ma il vittorioso ricorso al competente Tar da parte dei genitori, di una sorella e di un fratellastro ha bloccato, il 16/1/14, queste decisioni. Il 31/1/14 la moglie ed un nipote gravarono questa pronuncia, sì che il 14/2/14 il CdS richiese una perizia medica affidata ad un collegio di tre dottori a seguito della quale, il 24/6/14, decise di praticare l’eutanasia, annullando la sentenza del Tar. Il giorno prima gli altri familiari avevano chiesto ex articolo 39 Regolamento della CEDU, di sospendere la sentenza del CdS, che già si preannunciava favorevole alla moglie. Decisione della CEDU. Ha chiesto al governo francese il primo ministro è di diritto il presidente del CdS di sospendere la sentenza, vietando, tramite questo provvedimento provvisorio, sia l’eutanasia che il trasferimento in altre cliniche anche all’estero per praticarla e dando la massima priorità alla soluzione del caso. Tutto ciò per la tutela degli interessi delle parti e per il corretto svolgimento del giudizio. Quando la CEDU può adottare delle «interim measures»? Sono sporadiche e, come nel nostro ordinamento giuridico, possono essere richieste quando c’è un pericolo imminente di subire un danno irreparabile, ma è questa la peculiarità dell’istituto l’istanza può essere avanzata, pena l’inammissibilità, solo in pochi tassativi casi concernenti, come nella fattispecie, «minacce contro la vita threat to life », disciplinate dall’articolo 2 Cedu ed in quelli di maltrattamenti proibiti dall’articolo 3 Cedu. Molte eccezioni sono state accordate nelle ipotesi di tutela della serenità familiare e della privacy ex articolo 8 Cedu. Consistono, per lo più, in un «obbligo di non fare» comunicato ad uno Stato firmatario della Cedu ed in genere sono state adottate per i casi di estradizione verso Paesi in cui si pratica la tortura o la pena di morte.

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