Pagamenti P.A., la disciplina anti-ritardi tra UE e diritto interno

Nella Circolare numero 23/2014 l'Associazione fra le società italiane per azioni fa il punto sulla disciplina volta ad arginare i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, soffermandosi, tra l'altro, sulle disposizioni relative ai ritardi delle Pubbliche Amministrazioni nei pagamenti dei fornitori di beni e servizi, oggetto, da ultimo, del c.d. decreto IRPEF d.l. numero 66/2014 , convertito dalla l. numero 89/2014.

L’analisi. Nel 2013 i tempi medi effettivi di pagamento delle Pubbliche Amministrazioni si sono attestanti intorno ai 180 giorni. Secondo le analisi svolte dall’ANCE, in media le imprese che realizzano lavori pubblici sono pagate dopo sette mesi e in alcuni casi i ritardi superano i due anni. Sono stime della Banca d'Italia Relazione annuale 2013 riportate nella Circolare numero 23/2014 di Assonime. Nel documento l'Associazione fra le società italiane per azioni fa il punto sulla disciplina - di derivazione UE - volta ad arginare i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, soffermandosi, tra l'altro, sulle disposizioni relative ai ritardi delle Pubbliche Amministrazioni nei pagamenti dei fornitori di beni e servizi, oggetto, da ultimo, del c.d. Decreto IRPEF d.l. numero 66/2014 , convertito dalla l. numero 89/2014. La normativa europea. Premesso che, in linea generale, i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali tra imprese e tra imprese e Pubbliche Amministrazioni costituiscono una prassi diffusa con gravissime conseguenze economiche per le imprese creditrici, la circolare in esame ricostruisce, a partire dalle direttive comunitarie, il quadro normativo interno di recepimento in materia. Per quanto concerne, in particolare, i ritardi della P.A. nel pagamento dei fornitori, il documento ricorda che •una prima serie di disposizioni comuni relative ai termini di pagamento e alle conseguenze dei pagamenti tardivi è stata introdotta dalla direttiva 2000/35/CE, poi sostituita dalla direttiva 2011/7/UE, che ha introdotto un regime più rigido per i ritardi delle Pubbliche Amministrazioni è previsto un termine di pagamento non superiore a trenta giorni, che può raggiungere, in ipotesi tassativamente determinate, sessanta giorni, senza possibilità di deroghe in senso peggiorativo per il creditore •nel nostro ordinamento, in recepimento della prima direttiva comunitaria direttiva 2000/35/CE , sono state introdotte dal d.l. numero 78/2009 disposizioni per garantire una maggiore regolarità nei pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni, attraverso la previsione di un obbligo a carico del dirigente responsabile di predisporre un apposito piano finanziario che tenga conto della fase temporale di assunzione delle obbligazioni , il c.d. crono-programma il funzionario che adotta provvedimenti che comportano impegni di spesa ha l'obbligo di accertare preventivamente che il programma dei conseguenti pagamenti sia compatibile con i relativi stanziamenti di bilancio e con le regole di finanza pubblica, e la violazione dell'obbligo comporta responsabilità disciplinare ed amministrativa •per rimediare alla scarsa applicazione della normativa in vigore, ed imprimere una svolta nelle condotte di pagamento delle pubbliche amministrazioni, il d.l. numero 66/2014 convertito con modificazioni dalla l. numero 89/2014 , ha introdotto nuove misure che, intervenendo su due fronti, mirano a rendere trasparenti i ritardi di pagamento delle Pubbliche Amministrazioni e il connesso accumulo di debiti nei confronti delle imprese e a stabilire incentivi e sanzioni per indurre le amministrazioni a ridurre i tempi di pagamento dei fornitori. fonte www.fiscopiu.it