Pronti, partenza, via! L’anno giudiziario è iniziato, ma anche le proteste

Nell'Aula Magna della Corte di Cassazione, alle ore 11 del 24 gennaio, si è tenuta la tradizionale cerimonia di inaugurazione del nuovo anno giudiziario, alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, di rappresentanti del Governo e delle più alte autorità dello Stato. C’è del malcontento per le riforme che sono state fatte negli ultimi tempi, e l’Avvocatura ha già fatto sapere che sono pronti alla protesta.

Al via il nuovo anno giudiziario. Nell'Aula Magna della Corte di Cassazione, alle ore 11 del 24 gennaio, si è tenuta la tradizionale cerimonia di inaugurazione del nuovo anno giudiziario, alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, di rappresentanti del Governo e delle più alte autorità dello Stato. Il primo presidente della Suprema Corte Giorgio Santacroce ha letto la Relazione sull'Amministrazione della Giustizia nell'anno 2013 e, al termine, ha dichiarato aperto il nuovo anno giudiziario. A prendere la parola, poi, sono stati il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Michele Vietti, il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, il procuratore generale presso la Corte di Cassazione Gianfranco Ciani, l'avvocato generale dello Stato Michele Giuseppe Dipace e il presidente del Consiglio Nazionale Forense Guido Alpa. Da domani l’Avvocatura tornerà a protestare. Domani, invece, sarà il giorno dell'inaugurazione dell'anno giudiziario nei distretti di Corte d'appello che, secondo quanto affermato dall’OUA, saranno anche la sede della protesta dell’’Avvocatura. In particolare a Cagliari, dove sarà presente il Guardasigilli, ci saranno tutti i vertici dell’Avvocatura. Evitare lo scontro. Sulla questione, Nicola Marino, presidente OUA, ha dichiarato La Cancellieri comprenderà che la strategia delle polemiche e dello scontro può anche distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica, ma la realtà è fin troppo evidente, come dimostrano i dati ufficiali sullo stato della giurisdizione dopo un decennio di interventi contro il diritto di difesa e gli avvocati, 17 in 8 anni, e nonostante la chiusura di 1000 tra tribunali, sedi distaccate e uffici di giudici di pace, la giustizia è sempre in piena emergenza e gli sprechi continuano . Questa riforma passerà sì alla storia – ha affermato Marino riferendosi al taglio dei tribuna lini - ma come un capolavoro ideologico di approssimazione e inutilità . Alpa invoca l’indipendenza e autonomia dell’Avvocatura. Tra gli altri è intervenuto anche Guido Alpa, presidente del CNF, che ha ribadito l’impegno dell’Avvocatura nel servizio reso ai cittadini, formalizzato in proposte concrete, ma ha anche invocato il rispetto delle garanzie di indipendenza e autonomia che all’Avvocatura riconosce la legge forense in relazione alla specificità della funzione difensiva. Anche Alpa, come Marino, ha evidenziato l’inefficacia degli interventi normativi – come la riforma della geografia giudiziaria - che con ritmo incalzante si sono susseguiti sul processo civile con il solo risultato di complicare i problemi aperti. Cancellieri lo scontro rallenta le riforme. Il Ministro della Giustizia, dal canto suo, ha affermato che l'andamento ondivago di molti degli interventi che si sono susseguiti nel tempo in materia di giustizia, spesso con un'ottica emergenziale, abbiano non di rado risentito del clamore suscitato da singoli eventi . Tuttavia – ricorda – è compito della politica costruire un percorso riformatore che abbia al centro gli interessi della collettività e conduca a un sistema coerente ed equilibrato . Il Ministro, comunque sia, ha riconosciuto il ruolo fondamentale degli avvocati italiani, essenziale strumento di protezione degli interessi individuali e collettivi coinvolti nei processi , e ha precisato quanto sia importante una positiva e costante interlocuzione tra ministro e Avvocatura.

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