Con riferimento all’istruttoria aperta dell’Antitrust, il Consiglio Notarile di Milano ha rigettato ogni addebito al mittente, negando di aver realizzato un’intesa restrittiva della concorrenza come ipotizzato dall’Autorità e rende noto «di aver fattivamente collaborato con i funzionari incaricati dell’ispezione per fornire all’AGCM ogni elemento utile per stabilire la verità storica dei fatti».
Lo si apprende da un comunicato stampa diffuso ieri dal Consiglio Notarile di Milano con il quale viene rigettato l’addebito di «aver realizzato un’intesa restrittiva della concorrenza», oggetto dell’istruttoria aperta dall’Antitrust. Le risposte del CNM. Dopo aver precisato di aver «fattivamente collaborato con i funzionari incaricati dell’ispezione per fornire all’AGCM ogni elemento utile per stabilire la verità storica dei fatti», il Consiglio nega «di aver posto in essere qualsiasi attività volta ad una ripartizione del mercato e ad una limitazione della concorrenza di prezzo». Viene inoltre denunciata «l’indebita invasione di campo posta in essere dall’AGCM nel sindacare» l’attività disciplinare posta in essere dall’organo di amministrazione della professione notarile per sua natura estranea alla competenza dell’Antitrust, come affermato dalla giurisprudenza di legittimità. Sollecita dunque l’intervento del Ministro della Giustizia «perché ribadisca la sua esclusiva autorità gerarchica sui Consigli Notarili nello svolgimento da parte degli stessi dello specifico compito di vigilanza ad essi attribuito dalla legge nell’interesse della collettività e si adoperi per ripristinare il corretto equilibrio dei poteri di ciascuna Autorità dell’Ordinamento».
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