Parlamento europeo: adottata la proposta di riforma sul copyright

Oggi il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione sulla riforma del diritto d’autore. La nuova direttiva include norme specifiche per proteggere le piccole imprese e la libertà di espressione.

«I giganti del web dovranno remunerare i contenuti prodotti da artisti e giornalisti. Le piccole e micro piattaforme escluse dal campo di applicazione della direttiva. Gli hyperlink accompagnati da singole parole si potranno condividere liberamente. Ai giornalisti una quota della remunerazione ottenuta dalla loro casa editrice». Questo è quello che si legge nel comunicato stampa rilasciato dal Parlamento Europeo il 12 settembre 2018 con il quale si informa dell'adozione della proposta di riforma della disciplina sul copyright, approvata con 438 voti a favore e 226 contrari 39 astenuti . Il testo apporta alcune modifiche alla originaria proposta delle Commissioni affari giuridici di giugno. Le tutele per i creativi europei e gli incoraggiamenti per le nuove imprese. In particolare molte delle modifiche apportate dal Parlamento «mirano a garantire che i creativi, in particolare musicisti, artisti, interpreti e sceneggiatori, nonché editori e giornalisti, siano remunerati per il loro lavoro quando questo è utilizzato da piattaforme di condivisione come YouTube o Facebook e aggregatori di notizie come Google News». Il relatore Axel Voss, dopo l’acceso dibattito e la votazione finale di oggi, ha dichiarato che il Parlamento ha affrontato con attenzione e comprensione le preoccupazioni espresse in merito alla necessità di tutelare il principio di una retribuzione equa per i creativi europei. «Sono convinto – così si è espresso il relatore Voss - che, una volta che le acque si saranno calmate, Internet sarà libera come lo è oggi, i creatori e i giornalisti guadagneranno una parte più equa degli introiti generati dalle loro opere, e ci chiederemo per quale motivo tutto questo clamore». Il testo prevede anche un rafforzamento della posizione negoziale degli autori e artisti «consentendo loro di esigere una remunerazione supplementare da chi sfrutta le loro opere», se il precedente compenso corrisposto è basso e sproporzionato rispetto ai benefici che ne derivano. Libertà di espressione. Il testo approvato, poi, introduce disposizioni con lo scopo di non ostacolare la libera espressione su internet. Infatti «la semplice condivisione di collegamenti ipertestuali hyperlink agli articoli, insieme a parole individuali come descrizione, sarà libera dai vincoli del copyright». Inoltre, al fine di incoraggiare le start-up, si escludono esplicitamente dalla legislazione le piccole e micro imprese del web. E Wikipedia? Infine nel comunicato stampa pubblicato sul sito del Parlamento europeo si legge che il testo affronta anche esplicitamente il tema della enciclopedie online e dispone che «il caricamento di contenuti su enciclopedie online che non hanno fini commerciali, come Wikipedia, o su piattaforme per la condivisione di software open source, come GitHub, sarà automaticamente escluso dall'obbligo di rispettare le nuove regole sul copyright».