235 voti a favore e 70 contrari, questi i numeri della fiducia incassata al Senato dal governo Letta. A far notizia è il voto di Berlusconi, che in un primo momento aveva intenzione di non votare la fiducia, ma poi – evidentemente - ci ha ripensato e ha votato la fiducia «non senza interno travaglio», ha però precisato. La fiducia è stata poi confermata alla Camera che ha approvato la mozione con 435 voti favorevoli e 162 contrari.
Ha spiazzato un po’ tutti la decisione di Silvio Berlusconi di votare sì alla fiducia al governo Letta, soprattutto i dissidenti, che erano pronti ad ufficializzare la rottura dal partito in contrasto con l'indicazione dell'ex premier. Sono 6 i senatori del Pdl che non hanno risposto alle due chiame per la fiducia Sandro Bondi, Remigio Ceroni, Augusto Minzolini, Alessandra Mussolini, Nitto Palma e Manuela Repetti. Giornata «dai risvolti storici e drammatici». Secondo alcuni, i numeri per far continuare il governo Letta a Palazzo Madama, però, c'erano già prima della dichiarazione di Berlusconi, ma ormai questo non conta. Il Governo ha infatti incassato la fiducia al Senato, e sembra concretizzarsi l'auspicio di Enrico Letta, in una giornata «dai risvolti storici e drammatici». Un discorso che va da Luigi Einaudi a Benedetto Croce. «Una fiducia non contro qualcuno. Ma per l'Italia e gli italiani», ha detto il premier a chiusura del discorso per chiedere all'aula di dare il via libera al governo. Un discorso che è iniziato con una citazione di Luigi Einaudi «nella vita delle Nazioni l'errore di non saper cogliere l'attimo può essere irreparabile». Parole richiamate da Letta per sventare «un rischio che potrebbe essere fatale, irrimediabile» per l’Italia. Il capo del Governo chiude i suoi 50 minuti di discorso con un’altra citazione, di Benedetto Croce stavolta «ciascuno di noi ora si ritiri nella sua profonda coscienza e procuri di non prepararsi, col suo voto poco meditato, un pungente e vergognoso rimorso». Fiducia ottenuta anche alla Camera. Nella stessa giornata, Enrico Letta si è presentato alla Camera per vedere approvata la mozione di fiducia del suo Governo. Nessun intoppo, 597 deputati presenti e votanti, e con 435 voti favorevoli e 162 contrari la fiducia è stata ottenuta. Secondo il premier Letta, ora più che mai, «si lavorerà con una maggioranza politica coesa».