Basta con il finanziamento ai partiti, ci sarà la contribuzione volontaria

Approvato il disegno di legge che abolisce il finanziamento pubblico ai partiti. Comunque sia, entrerà in funzione un nuovo sistema fondato sulla contribuzione volontaria da parte dei privati e che si potrà effettuare attraverso le detrazioni o il 2 x 1000. Ma durante il Consiglio dei Ministri numero 6, tenutosi il 31 maggio 2013, è stato anche definitivamente approvato un provvedimento che mira alla riqualificazione e all’efficienza energetica del patrimonio immobiliare italiano.

Durante il Consiglio dei Ministri numero 6, riunitosi il 31 maggio 2013 alle ore 11,20 a Palazzo Chigi, sono state approvate le deleghe di funzioni al Ministro senza portafoglio per i rapporti con il Parlamento ed il coordinamento dell’attività di Governo, Dario Franceschini, nonché quella al Ministro per i beni e le attività culturali, Massimo Bray. Ma a tenere banco è stato il ddl per l’abolizione del finanziamento ai partiti. Abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. In apertura dei lavori, infatti, il Consiglio ha approvato un disegno di legge per la «abolizione del finanziamento pubblico e per la regolamentazione della contribuzione volontaria ai partiti politici». In più, il disegno di legge prevede nuove regole volte ad assicurare il tasso di democrazia interna, la trasparenza dei partiti, i controlli sulle relative spese. Partiti al verde? Non esattamente. Al posto del finanziamento pubblico, comunque sia, entrerà in funzione un nuovo sistema fondato sulla contribuzione volontaria da parte dei privati e che si potrà effettuare attraverso le detrazioni o il 2 x 1000. Chi potrà accedere al nuovo sistema? Ad essere ammessi al finanziamento privato in regime fiscale agevolato saranno i partiti politici che, nell’ultima consultazione elettorale, abbiano conseguito almeno un rappresentante eletto alla Camera dei deputati o al Senato della Repubblica o in un’assemblea regionale, o che abbiano presentato, nella stessa consultazione elettorale, candidati in almeno 3 circoscrizioni per le elezioni per il rinnovo della Camera dei deputati o in almeno 3 del Senato della Repubblica o delle assemblee regionali, o in almeno una circoscrizione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia. Previste delle detrazioni. Il ddl prevede altresì che le erogazioni liberali in denaro, effettuate dalle persone fisiche in favore dei partiti politici, avranno dall’imposta lorda una detrazione pari - al 52% per importi compresi fra 50 euro e 5.000 euro annui - al 26% stessa percentuale di detrazione riservata per erogazioni alle Onlus per importi tra i 5.001 e i 20.000 euro. Con il 2 x 1000, libera scelta al cittadino. A partire dall’anno finanziario 2014, il contribuente potrà, in fase di dichiarazione dei redditi mediante la compilazione di una scheda recante l’elenco dei soggetti aventi diritto, decidere di destinare il 2 x 1000 ad un partito. Ammessi alla ripartizione annuale del 2 x 1000 saranno i partiti politici che abbiano conseguito, nell’ultima consultazione elettorale, almeno un rappresentante eletto alla Camera dei deputati o al Senato della Repubblica. Il sistema andrà a regime nel 2016, ma intanto si taglia. Il sistema di regolamentazione della contribuzione volontaria ai partiti politici – fa sapere il Governo - prenderà avvio nel 2014, ma andrà a regime nel 2016. «Solo a giugno 2015 gli italiani saranno infatti chiamati a dichiarare i propri redditi relativi al 2014», a quel punto saranno necessari altri mesi per permettere all’Erario di stabilire l’ammontare esatto della quota del 2 x 1000 da destinare a ciascun partito politico. Fino a tale momento, e quindi in via transitoria, a tutti i partiti è riconosciuto il taglio del 40% nel primo esercizio successivo a quello dell’entrata in vigore del disegno di legge del 50% nel secondo esercizio successivo a quello dell’entrata in vigore del disegno di legge del 60% nel terzo esercizio successivo a quello dell’entrata in vigore del disegno di legge e con il quarto esercizio finanziario successivo a quello dell’entrata in vigore del disegno di legge il finanziamento cessa. Partiti trasparenti. Per ottenere i contributi volontari, i partiti politici «dovranno assicurare la trasparenza e l’accesso a tutte informazioni relative al proprio funzionamento, anche mediante la realizzazione di un sito internet, completo nelle informazioni, chiaro nel linguaggio, facile nella consultazione. Su questo sito dovrà essere pubblicato il rendiconto di esercizio corredato dalla relazione sulla gestione e dalla nota integrativa, nonché il verbale di approvazione del rendiconto di esercizio». Eco-bonus definitivamente approvati. Durante la riunione, i Ministri hanno anche definitivamente approvato un provvedimento che recepisce la direttiva 2010/31/UE e che mira a dare un’adeguata risposta alla necessaria ed urgente esigenza di favorire la riqualificazione e l’efficienza energetica del patrimonio immobiliare italiano in conformità al diritto dell’Unione Europea e nell’approssimarsi della scadenza degli attuali benefici. Con l’approvazione di questo decreto legge è previsto un potenziamento dell’attuale regime di detrazioni fiscali che passerà dal 55% per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici detrazione in scadenza il 30 giugno prossimo al 65%, concentrando la misura sugli interventi strutturali sull’involucro edilizio, maggiormente idonei a ridurre stabilmente il fabbisogno di energia. Edifici a energia quasi zero. In particolare, «viene adottata a livello nazionale una metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici che tenga conto, tra l’altro, delle caratteristiche termiche dell'edificio, nonché degli impianti di climatizzazione e di produzione di acqua calda vengono fissati i requisiti minimi di prestazione energetica in modo da conseguire livelli ottimali in funzione dei costi. I requisiti minimi di prestazione energetica, da applicarsi agli edifici nuovi e a quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, sono riveduti ogni 5 anni nasce la definizione di “edifici a energia quasi zero” e viene redatta una strategia per il loro incremento tramite l'attuazione di un Piano nazionale che comprenda l’indicazione del modo in cui si applica tale definizione, gli obiettivi intermedi di miglioramento della prestazione energetica degli edifici di nuova costruzione entro il 2015, informazioni sulle politiche e sulle misure finanziarie o di altro tipo adottate per promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici». Entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a energia quasi zero. Gli edifici di nuova costruzione occupati dalle Amministrazioni pubbliche e di proprietà di queste ultime dovranno rispettare gli stessi criteri a partire dal 31 dicembre 2018. Viene infine previsto un sistema di certificazione della prestazione energetica degli edifici. La redazione di tale attestato è obbligatoria in caso di costruzione, vendita o locazione di un edificio o di un'unità immobiliare, nonché per gli edifici occupati dalla Pubblica Amministrazione. Sai cosa mangi? Su proposta del Ministro per gli affari europei, Enzo Moavero Milanesi, e del Ministro della giustizia, Anna Maria Cancellieri, è stato approvato uno schema di decreto legislativo che definisce le sanzioni per chi violi quanto previsto dal Regolamento 1924/2006 in materia di indicazioni nutrizionali e sulla salute su prodotti alimentari. Sono previste sanzioni in caso di «impiego falso, ambiguo e fuorviante di tali indicazioni, nonché di quelle incomplete o che determinino incertezza, l’incoraggiamento al consumo eccessivo, i suggerimenti contrari alle regole della salute, lo sfruttamento di timori del consumatore». Etichettatura obbligatoria dal 13 dicembre 2016. L’etichettatura nutrizionale e riguardante la salute dei consumatori, oggi facoltativa, diverrà obbligatoria dal 13 dicembre 2016 tuttavia per chi decida di adottarla nel frattempo varrà fin da ora l’obbligo di conformarsi alle nuove regole sancite dal Regolamento europeo, più stringenti e rigorose rispetto a quelle già vigenti.