Subito dopo la firma del Presidente della Repubblica del decreto di riforma della giustizia civile, l’Organismo Unitario dell’Avvocatura ha fornito le proprie valutazioni, alternando approvazione e critiche per un progetto di rivoluzione della giustizia che ha tagliato il primo traguardo.
Luci ed ombre. Il decreto legge sulla giustizia arriva in Gazzetta Ufficiale e l’OUA fa una valutazione finale sull’opera, approvando un deliberato sul testo normativo. Capitolo negoziazione. Innanzitutto, arriva l’approvazione da parte dell’Organismo sull’entrata in vigore della nuova negoziazione. Il presidente dell’OUA Nicola Marino ha sottolineato l’importanza di questo istituto, «una soluzione stragiudiziale che può contribuire a ridurre il contenzioso, i costi per i cittadini, senza contare il risparmio di tempo che ne scaturirebbe. Il tutto aumentando il valore stesso dell’attività svolta dal legale, unico soggetto deputato all’assistenza per competenze professionali». Tuttavia, e questa è la prima criticità, «per essere una misura davvero efficace, bisogna prevedere degli sgravi fiscali» un alleggerimento non previsto dalla riforma, anche se il Ministro Orlando sta studiando la possibilità di introdurre un emendamento al decreto per consentire al cittadino di recuperare parte delle spese sostenute. Ad avviso dell’OUA, è necessario, poi, potenziare il ruolo degli avvocati nella trascrivibilità degli atti al momento, infatti, non è possibile, per i legali, in caso di accordo tra le parti, autenticare le firme di conclusione di un contratto fino a un valore di 300mila euro, il che eviterebbe di rivolgersi necessariamente ad un pubblico ufficiale. Perché, poi, limitare la negoziazione per separazione e divorzi alle sole coppie senza figli? Altre critiche riguardano l’esclusione per i difensori dei creditori dall’accesso alle banche dati, «l’obbligatorietà e la convivenza, per alcune materie, di mediazione e negoziazione, con un vero e proprio salto a ostacoli per cittadini e avvocati prima di poter arrivare dal giudice». Arretrato da smaltire. Limitata, poi, l’attività per incidere sull’arretrato a tale scopo l’OUA fornisce una propria soluzione. «Per lo smaltimento sarebbe necessaria una task force ad hoc con avvocati under 65 anni limite anagrafico che pensiamo sia necessario introdurre anche per i legali nei collegi giudicanti in Corte di appello». Bocciata, invece, senza appello la possibilità di separarsi e divorziare davanti all’ufficiale anagrafico senza assistenza di un difensore, «un danno per i soggetti più deboli». Chi paga? Per quanto riguarda la previsione del carico delle spese per chi perde la causa, arriva il secco no dell’Organismo «è una misura punitiva e in contrasto con il dettato costituzionale che danneggia il cittadino il quale esercita la difesa di un diritto». Apertura tribunali e ferie. Da segnalare, invece l’apertura dell’avvocatura su una revisione della chiusura estiva dei tribunali a 30 giorni, dall’1 al 31 agosto, «pur essendo coscienti che questa misura non inciderà sul recupero di efficienza della nostra macchina giudiziaria né sulla situazione dei lunghi tempi di durata del processo civile». «Un errore, invece, la chiusura dal 6 al 31 agosto». A tal proposito, arriva anche una frecciatina indirizzata ai magistrati «assolutamente comprensibile la riduzione delle ferie dei magistrati, 45 giorni sono francamente un ingiustificato privilegio in un Paese in piena crisi di competitività». Prossimi passi. Infine, uno sguardo anche ai prossimi provvedimenti del Governo vengono sollevate critiche per il tribunale per le imprese «un improduttivo e inefficace carrozzone» e dubbi per quello per la famiglia, «che deve chiudere la fallimentare stagione dei vigenti tribunali per i minori, prevedendo sezioni specializzate in ogni sede di tribunale, garantendo i principi della prossimità e della competenza». Al contrario, l’OUA sottolinea la propria approvazione riguardo alla responsabilità civile dei giudici « la giustizia italiana non può' continuare a essere una giungla dove regna l’assenza di precise ed efficaci misure a tutela dei cittadini così come avviene nel resto d’Europa».