E’ stata programmata l’8 ottobre 2013 l’udienza alla Corte Costituzionale sulla revisione della geografia giudiziaria. La Consulta si esprimerà sul ricorso presentato dalla Regione Friuli Venezia Giulia contro la legge che prevede il taglio di quasi 1.000 uffici giudiziari.
La revisione della geografia giudiziaria all’esame della Corte Costituzionale l’8 ottobre 2013. È la data in cui è stata fissata l’udienza alla Consulta sul ricorso presentato dalla Regione Friuli Venezia Giulia contro la legge di revisione della geografia giudiziaria d.lgs. numero 156/2012 , che prevede il taglio di 31 tribunali minori, 220 sedi distaccate di tribunale, 31 procure e 667 uffici di giudice di pace. Soddisfazione da parte della categoria forense, mentre si è in attesa della ulteriore udienza per decidere sulle ordinanze di rimessione dei Tribunali di Pinerolo, Alba e Montepulciano. Il commento dell’OUA. Secondo Nicola Marino, presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, «ora, a maggior ragione, serve responsabilità. Il provvedimento varato dal Governo che chiude circa 1.000 uffici, tra tribunali, sezioni distaccate e sedi di giudici di pace, ha chiari profili di illegittimità è necessario sospendere questa irrazionale revisione della geografia giudiziaria, altrimenti si rischia di andare incontro a una situazione di caos come denunciamo da mesi». «Oltretutto», continua Marino, «dati alla mano, possiamo anche dimostrare che i risparmi previsti sono risibili nel breve termine e addirittura inesistenti nel medio e lungo. Ci sono altre soluzioni per tagliare gli sprechi nella macchina giudiziaria, intanto facendo una valutazione analitica distretto per distretto e poi, per fare solo un esempio, puntando sull’innovazione tecnologica, come avvenuto con il Tribunale di Sulmona, una realtà che ha visto ridurre fortemente le pendenze, dimostrando efficienza e il buon funzionamento del modello del “Tribunale tecnologico” proposto dall’OUA». «È sufficiente sedersi attorno a un tavolo», conclude il presidente dell’OUA, «e in tempi brevi possiamo rilanciare la produttività e i risparmi nel settore giustizia senza danneggiare i cittadini e le imprese, come invece, avverrebbe con la prevista decapitazione della giustizia di prossimità che produrrà gravi danni al tessuto produttivo di interi territori. Rivolgiamo, quindi, appello quindi a tutti i partiti alla vigilia delle elezioni si prenda un impegno concreto affinché Governo e Parlamento intervengano in modo risolutivo su questo nodo». Il coordinatore della Commissione OUA sulla geografia giudiziaria, Marcello Luparella, ha ricordato, inoltre, «che dopo il caso del Friuli Venezia Giulia, si è in attesa di procedimenti analoghi anche per il ricorso presentato dalla Regione Sicilia e per i diversi rinvii ai Tar Regionali Basilicata, Sardegna, Lazio, Emilia Romagna, Puglia, nonché per quelli dei tribunali di Montepulciano, Pinerolo, Alba. Per quanto riguarda Pinerolo sono da segnalare, inoltre, due ulteriori remissioni del 19 e del 14 febbraio, per la sezione penale e per quella civile, in cui si confermano e aumentano i profili di illegittimità rilevati. Nello specifico per l’articolo 76 della magna Carta, nonché per contrarietà agli articoli 3, 24, 25 comma 1, e 97, comma 2. Infine, per gli articoli 70, 72 comma 1 e 4, 77 e 8». «Vista questa imponente iniziativa giudiziaria», conclude Luparella, «sarebbe più sensato tornare sui propri passi, invece di insistere a testa bassa con il processo di chiusura di 1000 uffici previsto per il prossimo 13 settembre una sentenza di incostituzionalità costringerebbe giustamente a rivedere queste scelte creando il caos per il nostro sistema giustizia. E vogliamo cogliere questa occasione per ribadire quanto già chiesto l'8 febbraio scorso, e cioè la sospensione dell'iter a tappe forzate dal 28 febbraio , previsto dal ministero di via Arenula, di eliminazione delle oltre 600 sedi dei giudici di pace». Il commento dell’ANAI. Il presidente dell’ANAI, Maurizio de Tilla, ha annunciato invece che il 19 febbraio sono state depositate altre due ordinanze del Tribunale di Pinerolo in penale e civile «che hanno dichiarato rilevanti e non manifestamente infondate le questioni di incostituzionalità delle legge delega numero 148/2011 per contrarietà agli articoli 3, 24, 25, c.1., Cost. 97, c 2., Cost. 70, 72 c.1. e 4, 77 e 81 Cost.». «Non si comprende, a questo punto», commenta de Tilla, «perché il Ministero spinge per l’immediato smantellamento di Tribunali e Sezioni distaccate. È un atto irresponsabile. Il nuovo Parlamento dovrà bloccare l’illegittima attuazione della revisione e ripartire da capo per razionalizzare e rendere legittimo qualsiasi intervento sulla geografia giudiziaria. Sindaci, tribunali, avvocati e cittadini sono indignati». Sulla questione, l’ANAI annuncia che «proporrà azioni giudiziarie anche per il risarcimento dei danni che i cittadini stanno subendo con l'applicazione di una norma che deve ancora passare il vaglio di costituzionalità».