IMU, tutto sulle esenzioni per gli immobili degli enti non commerciali

Con le risoluzioni nnumero 3/DF e 4/DF del 4 marzo 2013, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha sciolto alcuni dubbi sugli obblighi tributari connaturati all’IMU. L’indicazione più rilevante è l’esenzione anche per gli immobili concessi in comodato dall’ente non commerciale.

Ecco le principali novità emerse con i due Provvedimenti pubblicati dal Dipartimento delle finanze. Predisposizione e adeguamento dello statuto, natura del termine. Il primo quesito su cui interviene il Ministero Ris. numero 3/DF attiene alla predisposizione o all’adeguamento dello statuto, adempimento prescritto dall’articolo 7, D.M. numero 200/2012. La data del 31 dicembre 2012 non deve essere reputata perentoria. In alcuni casi il processo di adeguamento richiede tempi lunghi, dal momento che non solo può articolarsi in più fasi ma, a volte, lo stesso iter richiede la compartecipazione di più soggetti. A ulteriore fondamento della ordinarietà del termine militano anche la circostanza che non sono previste sanzioni in caso di inosservanza dell’adempimento in questione. E la pubblicazione in G.U. del D.M. è avvenuta il 23 novembre scorso, a ridosso della dead-line di fine anno. Le indicazioni valgono anche per gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti. Esegesi dell’articolo 3 del Regolamento. La norma riguarda la definizione del campo delle “modalità non commerciali” con cui viene svolta l'attività istituzionale. I requisiti generali divieto di ridistribuire utili e avanzi di gestione obbligo di reinvestimento degli stessi per lo sviluppo delle attività atte al perseguimento dello scopo istituzionale di solidarietà sociale obbligo di devolvere – in caso di scioglimento – il patrimonio ad un altro ente non commerciale di analogo campo integrano quelli di carattere soggettivo ex articolo 7 D.Lgs. numero 504/1992. Nell’ambito del divieto di distribuire utili e avanzi di gestione durante la vita dell’ente sono ammesse alcune eccezioni, individuate da apposite previsioni di legge. Immobile dato in comodato ad altro ente non commerciale. La Risoluzione numero 4/DF fornisce una risposta all’applicabilità – o meno – dell’IMU in suddetta fattispecie contrattuale. Il problema è stata analizzato in passato in tema di ICI dalla Cassazione, si veda l’ordinanza numero 11427/2005, dalla Corte Costituzionale e dagli interventi ministeriali. A finire sotto la lente d’ingrandimento è la formulazione della lett. i dell’articolo 7, D.Lgs. numero 504/1992. Ai fini dell’esenzione, l’immobile deve essere utilizzato e non anche posseduto da soggetti elencati nell’articolo 73 TUIR. L’esenzione spetta all’ente non commerciale concedente. Dal momento che l’ente che ha concesso gratuitamente l’immobile non ritrae alcun reddito da tale concessione gratuita, è esente dall’imposta ciò in modo analogo a come avverrebbe per un utilizzo diretto per lo svolgimento di attività meritevoli. La concessione in comodato – contratto essenzialmente gratuito – non fornisce una manifestazione di ricchezza e di capacità economica che, al contrario, giustificherebbe un concreto apporto alla spesa pubblica con relativa imposizione fiscale. Lo stesso trattamento va esteso ai casi in cui la struttura sia concessa in comodato ad altro ente appartenente alla medesima area dell’ente concedente. L’utilizzatore dovrà fornire, si ricorda infine nel Provvedimento, all’ente non commerciale tutti gli elementi necessari per consentirgli l’esatto adempimento degli obblighi tributari.

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