I giudici di pace dichiarano guerra alla condanna a morte dei loro uffici

Una circolare del Ministero della Giustizia, emessa il 15 aprile, definisce le prossime tappe che porteranno alla rivoluzione delle sedi dei giudici di pace. Oneri a carico dei Comuni, che dovranno occuparsi della formazione del nuovo personale, attraverso dei tirocini che partiranno a luglio. Nel frattempo, continuano le reazioni negative dei giudici di pace, che stanno organizzando le prossime mosse per evitare la definitiva soppressione.

Prossime scadenze. Ancora pochi giorni di vita per gli uffici dei giudici di pace, di cui gli enti locali non hanno chiesto il mantenimento. Intanto, la circolare del Ministero della Giustizia del 15 aprile indica tutti i paletti temporali. Giorno cruciale sarà il 29 aprile, in cui diverrà ufficiale la chiusura definitiva di queste sedi, inizialmente indicate nel d.m. del 7/3/2014,. Da tale data, scatterà un ulteriore termine di 15 giorni, a disposizione dei Comuni, per l’eventuale revoca della richiesta di mantenimento dell’ufficio presente sui loro territori. Compiti dei Comuni. Inoltre, entro 60 giorni dalla data di fine aprile, tutti i Comuni, che hanno ottenuto il mantenimento dell’ufficio del giudice di pace, dovranno assicurare materialmente gli impegni dichiarati in sede di istanza di mantenimento. Tra i compiti previsti, c’è la comunicazione al Ministero della Giustizia dei nominativi e dei requisiti del personale che svolgerà le funzioni di supporto all’attività giurisdizionale, dell’esatta ubicazione della sede comunale che potrà essere diversa dall’originaria e del nominativo di un soggetto, designato dal Comune, che si occuperà di svolgere le mansioni di referente e intermediario tra il Comune e l’Amministrazione Statale. Nuovo personale. Il personale individuato dovrà corrispondere a dei profili professionali equipollenti a quelli previsti per l’Amministrazione giudiziaria e dovrà risultare idoneo a consentire l’erogazione del servizio, essendo abilitato allo svolgimento di mansioni corrispondenti a quelle rimesse alla competenza di funzionari giudiziari, cancellieri, assistenti e operatori giudiziari. A tal fine, il personale comunale addetto dovrà seguire dei tirocini formativi che inizieranno tra il 7 ed il 15 luglio prossimo e avranno una durata di almeno due mesi. Tempo limitato. Infine, gli uffici dei giudici di pace, definitivamente soppressi, continueranno a funzionare solo per le udienze, già fissate in precedenza, il cui rinvio andrà effettuato presso il nuovo ufficio accorpante. Questi lavori avranno, però, una durata limitata, solo per il tempo strettamente necessario, che, comunque, non sarà superiore a sei mesi. La reazione degli interessati. Nel frattempo, l’Unione Nazionale Giudici di Pace Unagipa ha proclamato lo stato di agitazione e sta valutando «le più opportune azioni giudiziarie per contrastare l’operato del Ministero della Giustizia» per l’immediato trasferimento del personale amministrativo degli uffici. L’associazione denuncia i provvedimenti illegittimi che hanno portato il Ministero a trasferire immediatamente tutto il personale amministrativo attualmente in servizio presso le sedi dei giudici di pace soppresse, anche se queste, come rilevato anche dalla circolare, cesseranno definitivamente le loro attività entro un massimo di sei mesi «e le altre sedi proseguiranno senza interruzione la propria attività, con oneri a carico dei Comuni, solo una volta che sarà completata la formazione semestrale del personale comunale». Infine, l’Unagipa lamenta che «il personale attualmente in servizio presso gli uffici del giudice di pace viene destinato in una percentuale minima , del 3%, alle sedi rimaste, le quali assorbiranno tutta la considerevole mole di lavoro degli uffici soppressi».