L’Autorità Garante della concorrenza e del mercato ha diffuso le Linee Guida sulla compliance antitrust, adottate il 25 settembre scorso e rivolte alle imprese al fine di dare un orientamento sulla definizione del contenuto del programma di compliance, sulla richiesta di valutazione del programma ai fini del riconoscimento dell’eventuale attenuante e sui criteri che l’Autorità intende adottare nella valutazione ai fini del riconoscimento della stessa.
Le Linee Guida adottate dall’Antitrust lo scorso 25 settembre sono il frutto di una fase di consultazione pubblica durante la quale i vari soggetti interessati hanno potuto formulare le proprie osservazioni. Nel dettaglio. Le Linee Guida «definiscono, in linea con le best practise internazionali, e componenti tipiche di un programma di compliance antitrust, tra cui il riconoscimento del valore della concorrenza come parte integrante della cultura aziendale, l’identificazione e valutazione del rischio antitrust specifico dell’impresa, la definizione di processi gestionali idonei a ridurre tale rischio, la previsione di un sistema di incentivi e lo svolgimento di attività di formazione e di auditing». Le imprese che intendono infatti avvalersi dell’attenuante di cui alla delibera del 22 ottobre 2014, numero 25152, in tema di sanzioni amministrative pecuniarie irrogate dall’Autorità per intese restrittive della concorrenza e abuso di posizione dominante articolo 15, comma 1, l. numero 287/1990 , devono presentare apposita richiesta, con relazione illustrativa, che dimostri le ragioni per cui il programma adottato possa ritenersi adeguato. I benefici sanzionatori ottenibili consistono nella riduzione fino al 15% della sanzione in caso di programmi adeguati che abbiano funzionato efficacemente permettendo la tempestiva scoperta e interruzione dell’illecito prima dell’avvio.
AntitrustLineeGuidaCompliance