Prima la lettera dell’OUA che sollecitava il Ministro della Giustizia Paola Severino a prendere una posizione chiara e decisa sulla questione dei parametri. Poi la risposta dello stesso Ministro che, oltre ad affermare di non poter fare altro che prendere atto della situazione, punta il dito contro il CNF che, nella sua autonomia , ha voluto ricominciare da capo anziché adottare un testo già pronto. Ma non si è fatta attendere, ovviamente, la risposta del Consiglio Nazionale Forense.
Con un breve comunicato apparso sul sito internet, infatti, il CNF esprime stupore per le parole del Ministro della Giustizia. Il CNF applica la legge. Il CNF afferma che sui parametri non fa che applicare la legge in vigore. Infatti chiarisce il Consiglio - non si tratta di una questione di autonomia ma di rispetto degli articoli 13 e 1, comma 3, della legge sull’ordinamento professionale forense . In pratica, secondo quanto disposto dalle norme citate, il CNF è tenuto a formulare una proposta di parametri al Ministro della Giustizia dopo aver condotto una consultazione obbligatoria con tutti i 165 Ordini, la Cassa forense, l’OUA e tutte le Associazioni consultazione che non può dirsi esaurita viene precisato nel comunicato - se limitata ad alcune componenti dell’Avvocatura . Il CNF ha dato immediato impulso a tale procedura disciplinata dalla legge. Per concludere, il CNF afferma che il Ministro può valutare, essa sì nella sua piena autonomia politica-amministrativa, se provvedere ad adottare un decreto ministeriale correttivo di quello attualmente in vigore, che comunque non può essere sostitutivo del decreto che dovrà essere adottato sulla base della procedura puntualmente disciplinata dalla legge 247/2012 .