In considerazione della situazione venutasi a creare presso il Tribunale di Bari,il Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin, ha annunciato la deliberazione d’urgenza di «misure idonee a sollevare gli avvocati di Bari dagli oneri formativi e i praticanti dalla frequentazione delle udienze».
L’intervento del CNF. «Sono convinto che il Ministro Bonafede darà seguito a quanto annunciato venerdì scorso agli stati generali del CSM, ovvero che l’edilizia giudiziaria rientra tra le priorità per gli investimenti in programma. Positivo quanto tra l’altro detto dal Ministro nella succitata occasione, ovvero che gli uffici ministeriali sono già all’opera per un monitoraggio dell'edilizia giudiziaria. In particolare per Bari potrà individuarsi il percorso più rapido per una soluzione definitiva e di soddisfazione per tutti gli operatori della giurisdizione, ciò con la necessaria collaborazione di tutti i soggetti interessati». Così il Presidente del CNF, Andrea Mascherin, ha annunciato che «nel frattempo, il CNF ha deliberato in via di urgenza misure idonee a sollevare gli avvocati di Bari dagli oneri formativi e i praticanti dalla frequentazione delle udienze». Dichiarazioni dall’ANF. Sulla situazione del Tribunale di Bari è intervenuto anche l’avv. Luigi Pansini, presidente dell’ANF, dichiarando che «l’invito dell’Associazione Nazionale Forense è quello di rimanere unita, ma al tempo stesso con i piedi per terra. Occorre intendersi su quale è la priorità per la giustizia a Bari se è quella di riprendere a celebrare le udienze, sicuramente nessuno ha dubbi che l’optimum sia rappresentato da un unico plesso che ospiti gli uffici giudiziari penali. Ma se questo non dovesse essere possibile, l’Avvocatura sarà chiamata a decidere se riprendere a celebrare le udienze in uffici tra loro distanti o continuare a non celebrarle fino a quando non si troverà una soluzione unica per l’edilizia del tribunale penale. La città, i cittadini, gli avvocati stessi, da una scelta condivisa improntata all’intransigenza, bisogna esserne consapevoli, possono subire delle ricadute negative che oggi già si avvertono, anche per effetto del decreto del Ministro della Giustizia della settimana scorsa».