Alpa: la crisi morde ma la riforma forense apre nuovi spazi di attività

Sul supplemento settimanale di «la Repubblica», in edicola il 10 giugno scorso, è stata pubblicata un’intervista al presidente del Consiglio Nazionale Forense, Guido Alpa. Un’intervista a tutto campo, in cui il presidente, a 4 mesi dall’entrata in vigore della nuova disciplina dell’ordinamento professionale forense, fa il punto sulla situazione dell'Avvocatura.

Alpa, nell’intervista pubblicata da Affari & amp Finanza, supplemento settimanale di «la Repubblica», ha espresso preoccupazione per i numeri della categoria, vista anche la grave crisi che ha già ridotto di un terzo il reddito degli avvocati. D’altro canto, però, ha evidenziato che la riforma forense dà impulso alla consulenza legale, introduce camere arbitrali e di conciliazione, promuove l’aggiornamento e le specializzazioni, aprendo nuovi spazi di attività. Crisi economica e numero di avvocati. Il presidente del CNF, nel corso dell’intervista, ha messo in evidenza la situazione critica della categoria, facendo un confronto tra il reddito medio di un avvocato nel periodo prima della crisi economica – di circa 35mila euro l’anno – e il reddito di oggi che «si è ridotto di un terzo, o perfino della metà in alcune zone del Sud». E poi, si legge nell’articolo, ci sono 63mila avvocati che «hanno un reddito inferiore ai 9mila euro e per questo neppure sono iscritti alla cassa previdenziale». 230mila avvocati. È il numero totale degli avvocati italiani, ed è per questo – ricorda Alpa – che il CNF aveva chiesto, senza successo, l’introduzione del numero chiuso per la facoltà di giurisprudenza. Tuttavia, la nuova riforma forense incentiva la consulenza legale, introduce camere arbitrali e di conciliazione, promuove l’aggiornamento e le specializzazioni, aprendo, così, nuovi spazi. Società tra professionisti e parametri. Sulle società tra professionisti, invece, Alpa ha ribadito le proprie perplessità, in quanto i soci di capitale non porterebbero benefici agli avvocati. Infine, per quanto riguarda i parametri per definire i compensi professionali, il presidente conferma di aver presentato da poco una proposta al Ministro della Giustizia.