La storica orazione di Ortensia, cancellata dalla storia ed ora riproposta con la candidatura alla presidenza di Cassa Forense di Lucia Taormina

Di questa importante orazione, tenuta 2055 anni fa, sono rimasti solo brandelli e testimonianze storiche regolarmente ignorate sui libri di scuola. Anche fra chi ha fatto studi classici, quasi nessuno ne è a conoscenza, perché, come tutti i fatti che riguardano la storia delle donne, anche questa viene, sistematicamente taciuta, omessa ed ignorata.

Eppure fu un momento di importanza capitale, per la storia delle donne e del diritto, che avrebbe potuto aprire uno spiraglio cruciale verso la conquista dei diritti femminili mentre fu seguito da una drastica reazione maschile che ricacciò le donne nel silenzio. Questa la storia Nel 42 a.C. i senatori tentarono di tassare pesantemente le ricche matrone romane per finanziare una guerra. L’aggancio all’art. 21 della legge 247/2012 non è casuale. Ma le matrone romane, difese da Ortensia giovane figlia di un famoso oratore Quinto Ortensio Ortalo , ottennero il parziale ritiro della tassa sul principio no tassazione senza rappresentanza – ben noto ai moderni. Meno noto anzi del tutto ignorato il fatto che tale principio fu introdotto da una donna e soffocato dagli uomini. Infatti, in seguito alla vittoria legale ottenuta da Ortensia, il Senato romano, allarmato dalle possibili conseguenze che avrebbe potuto avere il dar voce al punto di vista femminile, corse ai ripari sancendo il divieto alle donne di intervenire in giudizio in difesa di se stesse e di chicchessia , garantendo così continuità all’assoluta unilateralità maschile in ogni luogo ove si decide. In epoca moderna il principio del no taxation without representation sostenne con successo le rivendicazioni per l’indipendenza dei coloni americani contro l’Inghilterra. Lucia Taormina candidata alla presidenza di Cassa Forense. E veniamo ai nostri giorni. Si è formato in molti Delegati il convincimento che Cassa Forense abbia bisogno di un’inversione di rotta rispetto al Senato romano e hanno lanciato la candidatura di Lucia Taormina di Rapallo, componente del Consiglio di Amministrazione uscente. L’opzione è lungimirante e coraggiosa al tempo stesso. Il 50% degli avvocati italiani è donna e Lucia Taormina, che in molto si è occupata di questi temi, ha la grinta e la competenza necessarie per portare la previdenza forense fuori dal guado nel quale si è venuta a trovare. L’esempio più recente lo ha offerto la giovane Avvocatura AIGA che ha scelto proprio una Collega come suo Presidente.