La polizia stradale non può sequestrare un veicolo per mancata copertura assicurativa limitandosi a verificare questa negligenza sul portale dell'automobilista. Occorrerà approfondire meglio la regolarità della circolazione richiedendo documenti e incrociando dati. In pratica nessuna rivoluzione digitale. Solo complicazioni ulteriori per i controllori e i controllati almeno fino alla definitiva messa a regime della banca dati dei veicoli assicurati.
La carta non molla. Dal 19 ottobre scorso non è più obbligatorio esporre sul parabrezza dei veicoli il contrassegno di assicurazione in corso di validità. E’ infatti sufficiente esibire il regolare certificato di assicurazione in caso di controllo. Ma già dalle prime settimane di avvio della riforma sono subentrate una serie di riflessioni operative tra le forze dell’ordine che finiscono per avere effetti concreti anche sui comportamenti degli automobilisti. Anche se è venuto meno l’obbligo di esporre il tradizionale pezzetto di carta sul parabrezza, il mancato aggiornamento tempestivo della banca dati ministeriale che attesta la copertura rc auto e l’estensione di validità delle coperture concesse da alcune compagnie ben oltre ai 15 giorni di rito dalla scadenza , hanno infatti evidenziato criticità importanti. Oltre al certificato di assicurazione è preferibile tenere a bordo del veicolo anche il contratto con l’attestazione di avvenuto pagamento del premio. In caso di discrasia tra i dati contenuti nei documenti e le attestazioni del ced infatti la carta risulterà sempre prevalente. Nel caso di stipula di contratti di assicurazione obbligatoria rc auto, specifica la circolare, «la trasmissione del certificato di assicurazione può avvenire anche tramite posta elettronica e l'assicurato deve procedere in proprio alla stampa del certificato che deve essere conservato nel veicolo. La documentazione così detenuta possiede i requisiti di legittimità, per gli effetti di cui all'articolo 180, comma 1, lettera d , del cds, in quanto comunque emanata e trasmessa dall'impresa di assicurazione». Il certificato di assicurazione va tenuto sempre a bordo del veicolo. In buona sostanza, prosegue l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, il controllo da parte dei vigili e della polizia del certificato di assicurazione è sempre necessario. Verificato questo documento si potrà procedere all'interrogazione del portale dell'automobilista e in caso di difformità ad ulteriori approfondimenti. La banca dati delle assicurazioni, infatti, non è sempre aggiornata in quanto «risulta essere alimentata massivamente da parte delle imprese di assicurazione e purtuttavia è possibile che possano verificarsi ritardi nella alimentazione o disfunzioni sul caricamento dei dati». Per evitare inutili contenziosi con gli automobilisti i controlli andranno dunque articolati partendo dal dato cartaceo, ovvero dal certificato di assicurazione da tenere sempre a bordo del veicolo. Se questa documentazione non corrisponde alle risultanze del ced «prima di procedere al sequestro del veicolo è opportuno invitare il proprietario a fornire prova dell'esistenza della polizza». Solo all'esito di una verifica più approfondita la polizia stradale potrà procedere al sequestro del veicolo non coperto da assicurazione obbligatoria.
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