Domanda di arricchimento senza causa? Certo, ma se non ci sono alternative

L’azione di arricchimento non è proponibile quando il danneggiato può esercitare un’altra azione per farsi indennizzare del pregiudizio subito.

Tale disposizione, contenuta nell’art. 2041 c.c., è stata ribadita dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 529/2014, depositata il 14 gennaio scorso. Il caso. 16mila euro a titolo di corrispettivo per il noleggio di un’autovettura, oltre al costo del ripristino della carrozzeria della stessa. Questa la somma che una società a r.l. aveva chiesto, avanti al Tribunale di Brescia, ad un uomo. Quest’ultimo, al contrario, sosteneva di aver sottoscritto con la società stessa un contratto di comodato gratuito, senza termine di restituzione. L’azione di arricchimento senza causa non è esperibile Il Tribunale, ritenuto che il rapporto fra le parti fosse disciplinato attraverso un contratto di comodato prima, e poi mediante un contratto di noleggio rivelatosi nullo, respingeva la domanda ed escludeva altresì la possibilità di esperire un’azione di arricchimento senza causa. Azione che, invece, viene ritenuta possibile dai giudici di appello, i quali hanno condannato il convenuto al pagamento di 8.400 euro. L’uomo propone ricorso per cassazione, affermando che l’azione di arricchimento senza causa non può essere proposta in via subordinata all’azione contrattuale, in quanto viene meno il requisito della sussidiarietà quando l’azione contrattuale ha esito negativo per difetto del titolo posto a suo fondamento. o forse sì? La Cassazione, dal canto suo, sottolinea che l’ambito di proponibilità di tale azione è definito dalla legge – in particolare dall’art. 2042 c.c. carattere sussidiario dell’azione - con la conseguenza che il giudice, anche d’ufficio, deve accertare che non sussista altra specifica azione per le restituzioni ovvero per l’indennizzo del pregiudizio subito contro lo stesso arricchito o contro altra persona . Nel caso di specie – concludono gli Ermellini – la Corte territoriale non è incorsa in alcun errore, in quanto l’art. 2042 c.c. dispone che l’azione di arricchimento non è proponibile quando il danneggiato può esercitare un’altra azione per farsi indennizzare del pregiudizio subito .

Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza 23 ottobre 2013 – 14 gennaio 2014, n. 529 Presidente Russo – Relatore Armano Svolgimento del processo La s.r.l. Prestige Car ha convenuto in giudizio F.A. davanti al Tribunale di Brescia chiedendo la condanna dello stesso al pagamento della somma di Euro 16.000,00 a titolo di corrispettivo per il noleggio di un'autovettura Daewoo Nubira, oltre al costo del ripristino della carrozzeria della stessa. Il convenuto ha sostenuto invece di aver sottoscritto un contratto di comodato gratuito, senza termine di restituzione, ed ha concluso per il rigetto delle domande avversarie. Il Tribunale di Brescia, ritenuto che il rapporto fra le parti si fosse articolato dapprima attraverso un contratto di comodato e poi mediante un contratto di noleggio da considerare peraltri nullo per indeterminatezza dell'oggetto respingeva la domanda, escludendo anche la domanda subordinata di ricorrere al disposto di cui all'azione di arricchimento senza causa. A seguito di impugnazione della Prestige Car la Corte di appello di Brescia, con sentenza del 2-3-2009, ha accolto la domanda subordinata di arricchimento senza causa ed ha condannato il F. al pagamento della somma di Euro 8.400,00 oltre interessi legali. Propone ricorso il F. con due motivi. Resiste la s.r.l. Prestige Car s.r.l Motivi della decisione 1. Con il primo motivo si denunzia violazione dell'art. 2042 c.c Sostiene il ricorrente che l'azione di arricchimento senza causa non può essere proposta in via subordinata all'azione contrattuale in quanto viene meno il requisito della sussidiarietà quando l'azione contrattuale ha esito negativo per difetto del titolo posto a suo fondamento. 2. Il motivo è infondato. L'art. 2042 c.c., nel delineare il carattere sussidiario dell'azione di ingiustificato arricchimento, dispone che l'azione non è proponibile quando il danneggiato può proporre un'altra azione per farsi indennizzare del pregiudizio subito . L'ambito di proponibilità dell'azione in questione è dunque definito dalla legge, con la conseguenza che il giudice anche d'ufficio, deve accertare che non sussista altra specifica azione per le restituzioni ovvero per l'indennizzo del pregiudizio subito contro lo stesso arricchito o contro altra persona. 3. Il giudice di appello non è incorso nel dedotto vizio di violazione di legge in quanto ha accertato che l'azione tipica aveva sortito un effetto negativo per una carenza originaria di difetto del titolo posto a suo fondamento e di conseguenza poteva avere ingresso la domanda subordinata di arricchimento senza causa. 4. Con il secondo motivo si denunzia vizio di motivazione in ordine alla esistenza dei requisiti dell'arricchimento senza causa e dell'ingiustificato depauperamento. 5. Il motivo è inammissibile perché richiede una nuova valutazione di merito non consentita a questo giudice di legittimità. La Corte di appello ha affermato che l'arricchimento del F. si concretizzava nell'uso dell'autovettura protrattosi per un anno e nove mesi ed il depauperamento della società nell'usura del veicolo e nell'assenza di una giusta causa della detenzione del mezzo che il F. aveva usato senza pagare il noleggio. La società ricorrente non indica i punti di illogicità o contraddittorietà che asseritamente viziano la motivazione, ma richiese a questa Corte una inammissibile rivalutazione dei fatti per giungere ad una decisione ad essa più favorevole. Le spese del giudizio seguono la soccombenza. P.Q.M. La Corte rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali liquidate in Euro 2.200,00 di cui Euro 200,00 per spese oltre accessori come per legge.