Conferenza Nazionale dell’Avvocatura: spazio anche per i giovani avvocati … e la previdenza

Dal 16 al 18 gennaio 2014 si terrà a Napoli l’VIII Conferenza Nazionale dell’Avvocatura sul tema La giustizia umiliata, quale democrazia senza diritti? . La Conferenza è stata organizzata dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana, con il sostegno del CNF, della Cassa Forense e del Consiglio dell’Ordine di Napoli. I temi principali saranno la riforma del sistema giustizia e il rilancio della professione forense.

Il 16 gennaio prossimo partirà la VIII Conferenza Nazionale dell’Avvocatura dal titolo La giustizia umiliata quale democrazia senza diritti? . All’interno della Conferenza vi sarà una tavola rotonda Giovane avvocatura una scelta consapevole alla quale, sul versante previdenziale offro queste riflessioni Iscrizione all’albo. È noto a tutti che, ai sensi dell’art. 21, legge n. 247/2012 la permanenza dell’iscrizione all’Albo è subordinato all’esercizio della professione in modo effettivo, continuativo, abituale e prevalente secondo le modalità che dovranno essere adottate con apposito regolamento - che l’iscrizione agli Albi comporta la contestuale iscrizione alla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense - che la Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense, con proprio regolamento, determina i minimi contributivi dovuti nel caso di soggetti iscritti senza il raggiungimento di parametri reddituali - che non è ammessa l’iscrizione ad alcuna altra forma di previdenza se non su base volontaria e non alternativa alla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense - che il sistema pensionistico in vigore presso la Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense è informato al criterio di calcolo retributivo cd. sostenibile - che anche a causa di una legislazione ingiustamente penalizzante per l’Avvocatura italiana in questi ultimi anni il reddito pro capite e il volume d’affari sono costantemente regrediti portandosi ai livelli degli anni ’90 con grave ripercussione, in termini di stabilità economico – finanziaria di lungo periodo, sulla contribuzione - che va ridisegnato il sistema previdenza forense al fine di renderlo inclusivo e non esclusivo - che occorre tener conto delle sentenze della Corte Costituzionale n. 223/2012 e 116/2013 - che occorre informare la legislazione previdenziale forense ai principi di eguaglianza e di solidarietà economica. Un aiuto ai giovani? Ritengo pertanto che il nuovo management di Cassa forense sia chiamato a ridisegnare gli assetti previdenziali alla luce dell’art. 21 legge n. 247/2012, al fine di eliminare il privilegio del sistema di calcolo retributivo tenendo conto della specificità della categoria, della sua composizione e della sua dinamica reddituale in modo da alleggerire i primi 10 anni di contribuzione obbligatoria da recuperare nel proseguo del percorso lavorativo così da finanziare quantomeno la pensione minima individuando al contempo una contribuzione di equità, intra e intergenerazionale, che consenta di riequilibrare il sistema oggi fortemente penalizzante per le categorie più giovani.