AIGA: trasferendo agli avvocati alcune competenze notarili, si prendono ""due piccioni con una fava""

Secondo l’AIGA il calo numerico dei notai e l’abbondanza del numero di avvocati nonché la relativa «profonda crisi di spazi di mercato e di reddito» , sono problemi a cui si può dare immediata soluzione con una proposta «rapida ed efficace».

Con il comunicato stampa del 22 febbraio 2017, numero 70, l’AIGA propone una soluzione al problema della riduzione del numero dei notai. Numeri in calo. Il calo numerico in questione, a detta del Presidente dell’AIGA, Vaira, «è preoccupante per l’interesse primario della cittadinanza», a poter usufruire dei servizi notarili. Basti pensare alla riduzione dei praticanti, che è passata dai 1200 del 2012 ai 400 del 2016. Il Presidente dell’associazione la chiama «crisi di “vocazione” dei notai». La soluzione proposta. E se si trasferissero alcune competenze notarili agli avvocati? La provenienza formativa delle due professioni, d’altronde, è identica, per lo meno in ambito pre-concorsuale. Gli avvocati, infatti, «ben possono – al pari dei notai – garantire la pubblica fede di numerosi negozi giuridici, con particolare riferimento alla materia contrattuale». Questo consentirebbe di prendere “due piccioni con una fava”, perché «all’esiguo numero dei notai fa da contraltare una consistente presenza di avvocati». E l’avvocatura non presenta alcun problema di numeri e/o di vocazioni, ma è in una «profonda crisi di spazi di mercato e di reddito».