Nei giorni 4, 5 e 6 ottobre 2018 si terrà a Catania il XXXIV Congresso Nazionale Forense con il titolo “Il ruolo dell’avvocato per la democrazia e nella Costituzione”.
Saranno trattati i seguenti sottotemi - Costituzionalizzazione della figura e del ruolo dell’avvocato e relativa proposta normativa - Analisi dei contenuti di una eventuale proposta normativa concernente la figura del cosiddetto avvocato monocommitente - Proposta di un nuovo Codice di procedura civile - Proposta di revisione della normativa che ha introdotto la società di capitali fra e/o con avvocati - Proposta per il definitivo chiarimento della natura giuridica dell’Ordine forense - Revisione del regolamento – statuto congressuale approvato nel corso del XXXIII Congresso Nazionale Forense di Rimini. La previdenza forense, che sta interessando centinaia e centinaia di avvocati, è la grande assente. Eppure ci sono almeno 100 mila avvocati in grave difficoltà nel versamento della contribuzione previdenziale, moltissimi sono attinti dall’operazione Poseidone, e sono aumentati - con progressione geometrica – i crediti previdenziali di Cassa Forense verso gli iscritti. Ma tutto questo per l’élite forense sembra non esistere. Sarà del tutto inutile proporre mozioni su temi previdenziali perché, com’è accaduto anche al Congresso di Rimini, verranno semplicemente cestinate nelle preliminari perché non attinenti ai temi congressuali. Risulta quindi confermato che viene usata la leva previdenziale per sfoltire il numero degli avvocati. Mi dicono che a un recente convegno a Messina lo avrebbe confermato lo stesso Valter Militi, Vice Presidente vicario in Cassa Forense, sostenendo che i minimi obbligatori sono un incentivo a non erogare prestazioni gratuite e a basso costo. In buona sostanza chi non riesce a guadagnare adeguatamente si cancelli come i meccanici chiudono bottega e le partite IVA, se dopo otto anni non riesci a pagare i minimi hai fallito e quindi vai fuori dal mercato. La realtà è questa al Congresso si dibatterà intorno al ruolo dell’avvocato per la democrazia e nella Costituzione. Buon congresso a tutti, io, dopo quello di Milano, dove il mio intervento sul tema previdenziale è stato relegato in coda, quando l’aula era semideserta, da allora ho deciso di non partecipare più a questo spettacolo itinerante.