L’Antitrust dice la sua sull’attività di home restaurant

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha svolto delle considerazioni in merito ad alcune previsioni restrittive della concorrenza presenti nel disegno di legge sulla disciplina dell’attività di home restaurant.

Così nel bollettino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato del 10 aprile 2017, n. 13. Home restaurant. Il disegno di legge in questione intende disciplinare l’attività di Home Restaurant da parte di persone fisiche che vogliono offrire il servizio di ristorazione all’interno di abitazioni private, al fine di garantire la leale concorrenza tra gli operatori del settore e di valorizzare e favorire la cultura del cibo tradizionale e di qualità . L’Autorità ritiene, però, che tale disciplina introduca delle ingiustificate limitazioni all’esercizio di detta attività, anche con riguardo all’invito che la Commissione UE ha fatto agli Stati membri di favorire lo sviluppo della c.d. sharing economy o economia della condivisione. In particolare, il fatto di prevedere come unica modalità di svolgimento dell’ home restaurant l’utilizzo delle piattaforme digitali, esclude ogni possibilità di rapporto diretto tra utente cuoco e utente fruitore. Ciò, infatti, potrà allontanare i clienti meno predisposti all’uso di sistemi digitali. Questo è un esempio di una fra le diverse limitazioni che l’Autorità ritiene ingiustificate e contrastanti con il tracciato dei principi europei della concorrenza e del documento relativo alla sharing economy emanato dalla Commissione UE. Pertanto, le conclusioni dell’Antitrust non possono che definire tale disciplina come idonea a limitare indebitamente tale modalità di offerta emergente, quale alternativa del servizio di ristorazione.