Questa settimana, vista la festività del 1° maggio, giochiamo d’anticipo pubblicando lo Speciale sul Processo Civile Telematico, a cura dell’avv. Mazza, un giorno prima rispetto al solito. Insomma, vi lasciamo tutto il tempo di approfondire l’infrastruttura posta alla base del processo telematico
Dopo aver illustrato genericamente la disciplina e il funzionamento della posta elettronica certificata, della firma digitale e del documento informatico, è ora opportuno approfondire le modalità con cui tali strumenti vengono utilizzati in ambito processuale. A tal fine occorre descrivere sommariamente l’infrastruttura posta alla base del processo telematico, che è disciplinata dal d.m. numero 44/2011, recante le regole tecniche per l’adozione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nel processo civile e penale. Il regolamento disegna l’architettura del PCT. Il regolamento disegna l’architettura del sistema al capo II, individuando le strutture tecnologiche deputate alla gestione dei depositi telematici e all’invio delle comunicazioni e notificazioni di cancelleria. Tali apparati fanno parte del cd. “dominio giustizia”, definito dall’articolo 2, comma 1, lett. a , come «l'insieme delle risorse hardware e software, mediante il quale il Ministero della Giustizia tratta in via informatica e telematica qualsiasi tipo di attività, di dato, di servizio, di comunicazione e di procedura», e sono il gestore dei servizi telematici, il gestore della posta elettronica certificata del Ministero della giustizia, il registro generale degli indirizzi elettronici ReGIndE , i sistemi informatici per i soggetti abilitati interni, il sistema informatico di gestione del fascicolo informatico ed, infine, il portale dei servizi telematici PST . Diverse tipologie di utenti. Da un punto di vista soggettivo il regolamento distingue gli utenti che possono accedere al sistema in - soggetti abilitati interni magistrati, personale degli uffici giudiziari e personale degli uffici notifiche, esecuzioni e protesti - soggetti abilitati esterni privati – difensori delle parti, avvocati iscritti in elenchi speciali, esperti ed ausiliari del giudice – e pubblici – avvocati dello Stato e dipendenti di amministrazioni pubbliche - utenti privati. Gli utenti effettuano l’accesso al sistema tramite il portale dei servizi telematici – che costituisce l’interfaccia verso l’esterno del dominio giustizia e fornisce l’accesso ai relativi servizi telematici – oppure tramite un punto d’accesso, struttura attivata e gestita da soggetti pubblici o privati con il fine primario di fornire i servizi di connessione al portale dei servizi telematici, consentendo la consultazione delle informazioni messe a disposizione dal dominio giustizia, oltre ad altri servizi aggiuntivi. Nell’ambito di tale impianto un ruolo fondamentale è rivestito dal gestore dei servizi telematici, che costituisce il punto di raccordo fra i sistemi informatici utilizzati dai soggetti abilitati interni, il gestore ministeriale di posta elettronica certificata e il portale dei servizi telematici, consentendo a tali strutture di dialogare reciprocamente. I soggetti abilitati interni utilizzano il proprio sistema informatico, da un lato, per la ricezione e l’invio di dati e documenti informatici e, dall’altro, per la consultazione e la gestione del fascicolo informatico, nel quale sono conservati tutti gli atti, i documenti, gli allegati, le ricevute di posta elettronica certificata e i dati del procedimento, prodotti sia all’interno sia all’esterno del dominio giustizia. Le operazioni di trasmissione vera e propria di atti, provvedimenti, comunicazioni e notifiche vengono gestite da un apposito gestore di PEC ministeriale, che si interfaccia con i rispettivi gestori di PEC dei soggetti esterni. In tale contesto viene in rilievo il ReGIndE, che contiene gli indirizzi di posta elettronica certificata dei soggetti esterni solo attraverso tali indirizzi possono essere effettuati depositi telematici e solo ai medesimi indirizzi vengono inviate comunicazioni e notifiche da parte degli uffici giudiziari. Sono vari i tipi di servizi a disposizione. Il portale dei servizi telematici, oltre a fornire informazioni e documentazione sul processo telematico, mette a disposizione diversi tipi di servizi, alcuni liberamente accessibili senza necessità di apposite credenziali, altri utilizzabili solo previa autenticazione. Ricordiamo, fra i primi, le informazioni sui servizi telematici attivi presso i vari uffici giudiziari, la consultazione in forma anonima dei dati dei procedimenti e l’elenco completo dei punti di accesso attivi sul territorio nazionale. Previa identificazione informatica è possibile consultare le informazioni complete relative ai fascicoli nei quali l’utente è costituito, effettuare pagamenti telematici e ricercare gli indirizzi PEC contenuti nel registro generale degli indirizzi elettronici.