Il PG della Cassazione, su segnalazione del CSM, ha avviato oggi una preistruttoria disciplinare dopo che il tribunale di Pesaro, nei giorni scorsi, ha nominato Andolina, vice di Vannoni, commissario ad acta per le infusioni presso gli Spedali Riuniti di Brescia, senza tenere conto che era indagato a Torino.
Il caso. Con questa discussa ordinanza il tribunale di Pesaro, di pochi giorni fa, ordinava la somministrazione di questa cura ad un bambino marchigiano di tre anni gravemente malato morbo di Krabbe , nominando Andolina commissario ad acta per l’esecuzione di questo ordine. Non ha, però, tenuto conto del conflitto d’interessi, visto che Andolina risulta indagato a Torino per una presunta associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed alla somministrazione pericolosa dei farmaci. L’opinione del Ministro . Il Ministro della Salute Lorenzin ha espresso sconcerto per la decisione di Pesaro, che s’inserisce nel filone della giurisprudenza contrastante rilevata nel commento alla sentenza CEDU Durisotto v. Italia, dello scorso 28 maggio, in cui si evidenziava che il divieto alla somministrazione di questa cura compassionevole da parte dei Tribunali era legittimo e non ledeva i diritti del malato, perché frutto di motivazioni né arbitrarie né discriminatorie. La Lorenzin, richiamando la l. numero 57/2013, ha ribadito che «il legislatore ha inteso garantire il proseguimento dei trattamenti Stamina ai pazienti che li avevano in corso ma non la possibilità di avviare nuovi trattamenti prima della disposta sperimentazione del protocollo Stamina». Ieri, giorno della prima riunione del nuovo Comitato di esperti e dell’udienza pubblica presso il Tar Lazio, che aveva dato il via libero alla sperimentazione del Metodo, ha espresso, durante un’interrogazione parlamentare su questo controverso protocollo, la necessità di modificare ed integrare le norme sulle cure compassionevoli. Scopo della preistruttoria. Ha il compito di verificare se ci sono gli estremi per un’azione disciplinare contro i magistrati marchigiani e potrebbe riguardare anche quanto denunciato in un esposto al Capo dello Stato dall’assessore alla sanità della Regione Lombardia circa i contrasti di linee insorti in seno alle Procure che stanno indagando su questa terapia.