Mercoledì 19 giugno 2016, il Ministro della Giustizia Andrea Orlando è intervenuto al question time che si è svolto alla Camera dei Deputati. Tre le questioni sottoposte alla sua attenzione la posizione del Governo in tema di legittima difesa la posizione in materia di adozione coparentale cd. stepchild adoption e le iniziative in ordine alla situazione delle carceri italiane e ai casi di recidiva.
Legittima difesa. La prima interrogazione analizzata dal Ministro è quella proposta dall’onumero Formisano, in tema di legittima difesa. Orlando innanzitutto ricorda che il legislatore ha aggravato il trattamento sanzionatorio delle condotte predatorie per quanto riguarda le rapine e i furti all’interno di appartamenti e ha anche riformulato i presupposti di applicazione della causa di giustificazione della legittima difesa in caso di reazione armata avverso un’aggressione presso la propria dimora, così introducendo la presunzione ex lege dell’inevitabilità della reazione e di adeguatezza della difesa del bene della vita e dell’incolumità personale. Il Governo dunque non può che seguire con attenzione tutte le iniziative normative finalizzate alla ridefinizione dei contorni della legittima difesa, «con riguardo sia agli effetti derivanti dall’errata valutazione dei presupposti di fatto che hanno determinato la reazione, sia alle conseguenze dell’eccesso colposo in ordine al superamento dei limiti di giustificazione della difesa». Aggiunge infine il Ministro che, in relazione a tale istituto, tanto il Governo quanto il legislatore devono impegnarsi a non mandare messaggi sbagliati alla società che potrebbero incentivare una maggiore circolazione di armi tra cittadini, circolazione che non porterebbe una maggiore sicurezza, ma l’aumento esponenziale delle morti da arma da fuoco – come è avvenuto in altri Paesi. Stepchild adoptionumero La seconda interrogazione, proposta dall’onumero Scotto ed altri, verte sul tema delle cosiddette ”stepchild adoption” da parte del genitore sociale all’interno delle famiglie omoparentali. Il Ministro Orlando richiama innanzitutto l’articolo 44 l. numero 184/83 che disciplina l’adozione in casi particolari, tra cui l’adozione del figlio del coniuge, non ponendo alcun vincolo in base all’orientamento sessuale dell’adottante. Per quanto riguarda l’attività giurisdizionale, essa ha assicurato e continuerà ad assicurare l’apprezzamento della sussistenza dei presupposti per l’adozione in casi particolari. A ciò si aggiunge il fatto che la Corte di Cassazione con la sentenza numero 12962/16 ha confermato che anche nel campo della stepchild adoption il giudice chiamato ad apprezzare il caso concreto ha assicurato stabilità alla relazione, nell’interesse della continuità affettiva, tutelando così il superiore interesse del minore con l’applicazione della normativa vigente. Ciò dimostra che l’assetto normativo vigente è comunque già in grado di garantire tutela nelle situazioni rappresentate. Infine, il Ministro non ritiene necessario un intervento normativo che consente l’acquisizione del vincolo di parentela all’adottato in caso di stepchild adoption, atteso che l’articolo 74 c.c. ne prevede la sussistenza in tutti i casi di adozione, senza escludere l’ipotesi di adozione in casi particolari. Carceri e recidiva. Infine, con l’ultima interrogazione, l’onumero Cirielli ed altri chiedono una risposta del Ministro in ordine alla situazione delle carceri italiane, ai casi di recidiva e al numero dei reclusi che non accenna a diminuire. All’indomani della sentenza della Corte EDU “Torreggiani” è stata intrapresa dal Governo una strategia di interventi volta a rifondare profondamente il sistema dell’esecuzione penale. Il Ministro Orlando ricorda peraltro il recente pubblico apprezzamento in sede europea che ha ricevuto il Governo italiano per l’efficacia degli interventi e delle best practice introdotte per implementare l’efficacia del sistema. Infatti, si rileva un decremento del 25% del tasso di sovraffollamento e un incremento significativo dell’utilizzo di pene alternative al carcere. Anche attraverso l’iniziativa degli Stati Generali dell’esecuzione penale, poi, sono state elaborate soluzioni innovative, con l’obiettivo di restituire all’esecuzione penale il volto e la dimensione che la Costituzione e la CEDU hanno delineato. A tal fine, il Ministro ricorda l’incontro che ha tenuto con i 18 Tavoli tematici per poter individuare le proposte suscettibili di ricevere immediata attuazione, a legislazione e risorse invariate. Vengono inoltre evidenziate le iniziative volte a mettere a punto misure organizzative dirette a migliorare sensibilmente la vita quotidiana dei detenuti, come il tema del lavoro – in corso di analisi con il Ministero del Lavoro – volto all’abbattimento del rischio di recidiva. Infine, in relazione alla lamentata carenza di organico del Corpo di polizia penitenziaria, Orlando rileva che con la legge del 2014 la dotazione è stata innalzata a oltre 15mila unità, proprio per ottenere la soddisfazione delle accresciute esigenze organizzative, anche in relazione all’attivazione di nuovi padiglioni detentivi – come quello in corso a Rovigo e a Vicenza.