Con un comunicato stampa del 24 maggio 2013, l’Organismo unitario dell’avvocatura italiana ha ribadito le due giornate di sciopero dalle udienze, 29 e 30 maggio, decise già dallo scorso aprile. Ricorda poi che il 30 maggio, dalle 10 del mattino, ci sarà all’Hotel Ergife di Roma la manifestazione nazionale, a cui parteciperanno almeno 1.000 persone, tra avvocati, sindaci e cittadini. Sarà anche l’occasione per un incontro con le forze politiche e con i rappresentanti del Governo.
Sciopero. Il 5 aprile, con un deliberato della Giunta e con il mandato dell’Assemblea Nazionale dei delegati, l’OUA ha proclamato due giornate nazionali di astensione dalle udienze, 29 e 30 maggio, ed ha convocato una manifestazione nazionale a Roma il 30 maggio, cui hanno già aderito le massime istituzioni forensi, gli Ordini territoriali e le Associazioni sono previsti oltre 1.000 avvocati da tutta Italia, nonché rappresentanze di sindaci e dei cittadini. Geografia giudiziaria. Il Presidente Nicola Marino ha dichiarato che «l’avvocatura è disponibile a rivedere l’organizzazione della giustizia, ma con criteri chiari e senza pasticci». E’ poi soddisfatto della nuove tendenza del Parlamento, che «sembra orientato a rivedere e prorogare un provvedimento nato male diversi profili di incostituzionalità e 18 rimessioni alla Consulta e sbagliato per gli obiettivi di risparmio prefissati, ma anche per le incongruenti modalità di attuazione». Non comprende le ragioni delle «resistenze corporative di una parte della magistratura, così come il sostegno di alcuni settori della stampa che dovrebbero verificare sul campo l’utilità di certe riforme, anziché difenderle in modo acritico». Parametri. L’altro obiettivo dello sciopero è ottenere che venga emanato il decreto correttivo dei parametri forensi. Per il Presidente Marino «l’impoverimento della categoria, per effetto della crisi economica, per i ritardi nei pagamenti delle pubbliche amministrazioni e per un’assenza di politiche di sostegno da parte degli ultimi governi è aggravato dalle vigenti tabelle di riferimento per i compensi sono mortificanti per un avvocato».
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