C’è chi dice no: chi ai tagli dei Tribunali, chi al rinvio dei tagli

Quello della revisione della geografia giudiziaria è uno dei temi caldi di questi giorni. Il Ministro della Giustizia Cancellieri, dopo l’audizione del 20 maggio alla Commissione del Senato, ha ribadito di fronte alla Commissione della Camera che «un differimento dell’entrata in vigore della riforma porrebbe in seria difficoltà l’organizzazione del servizio giustizia e produrrebbe un negativo effetto di disorientamento». Guido Alpa, Presidente del CNF, in occasione dell’incontro del Ministro con gli ordini professionali, ha chiesto un rinvio. L’ANCI chiede un confronto in tempi rapidi, vista l’insostenibilità della riforma per i Comuni. Magistratura Democratica, invece, si schiera a favore dell’entrata in vigore.

L’audizione alla Commissione Giustizia della Camera. «Mi perdonerete se nel mio intervento ripercorrerò sentieri già illustrati, poco più di 48 ore fa, innanzi alla omologa Commissione del Senato». Comincia così l’audizione di Annamaria Cancellieri avvenuta di fronte alla Commissione Giustizia della Camera, lo scorso 22 maggio. Ed in effetti ripercorre gli stessi temi di due giorni prima. Il Ministro Cancellieri è per l’entrata in vigore. Il Ministro ribadisce in particolare la centralità del tema dell’organizzazione giudiziaria, la cui revisione entrerà in vigore il 13 settembre, Corte Costituzionale permettendo. La nuova geografia presenta certo margini di miglioramento. Il Ministro della Giustizia si dichiara consapevole «delle diffuse sensibilità locali e delle effettive difficoltà operative», e non sottovaluta «la necessità di garantire eguale trattamento dei diritti dei cittadini nelle diverse aree geografiche». Ritiene però, che «un differimento dell’entrata in vigore della riforma porrebbe in seria difficoltà l’organizzazione del servizio giustizia e produrrebbe un negativo effetto di disorientamento». La situazione concreta. Molti presidenti di Tribunali «hanno già provveduto ad acquisire le risorse delle sezioni distaccate presso la sede accorpante e, in generale, la fase di realizzazione è già molto avanzata». L’obiettivo è il recupero dell’efficienza, ma bisogna anche guardare all’effettivo risparmio annuale, pari a 17mln di euro, e anche alle economie di scala che si verranno a creare. Vista poi la deficienza organica del personale amministrativo, la revisione consente di affrontare in modo meno traumatico il tema della carenza di risorse umane. Il CNF è per il rinvio. Guido Alpa, in occasione dell’incontro del Ministro della Giustizia con gli ordini professionali, ha esortato il Ministro a «valutare positivamente una proroga dell’entrata in vigore per meglio valutare gli effettivi risparmi di spesa a fronte degli ulteriori costi che graveranno sulle collettività locali e per condividere con i territori le reali esigenze di giustizia». I Comuni boccheggiano l’ANCI vuole un incontro. Un incontro urgente sul tema della nuova geografia giudiziaria. Questa la richiesta contenuta in una lettera che il Presidente dell’ANCI, Alessandro Cattaneo, ha inviato al Ministro della Giustizia. Nonostante l’ANCI si sia in passato dichiarata d’accordo con gli obiettivi di razionalizzazione delle spese, nella lettera viene sottolineata «la gravosa, quando non addirittura insostenibile, ricaduta economica per i bilanci dei Comuni interessati dall’accorpamento dei tribunali e delle sezioni distaccate soppresse». Visto che non sono state valutate le esigenze che incombono sui Comuni, l’ANCI chiede di proseguire i lavori del Tavolo Tecnico. Magistratura Democratica contro il rinvio. La buona amministrazione è fatta di lungimiranza, di coerenza e di pazienza quotidiana e «non può tollerare decisioni non attuate, percorsi ritardati, piccole furbizie e grandi alibi che fanno pagare alla collettività un prezzo non più tollerabile». Il comitato esecutivo di Magistratura Democratica vede come vicino il raggiungimento della «tanto sollecitata chiusura delle sezioni distaccate e di una trentina di sedi giudiziarie. Il percorso è avviato, con programmazione della nuova logistica, riassegnazione dei fascicoli, progetti di mobilità, avvio delle procedure per la sistemazione dei servizi». Il percorso, già difficile, non deve farsi rallentare dalle sole voci di dissenso. Ddl in parlamento.Intanto in Senato, sta compiendo il suo iter un disegno di legge, il numero 134, recante proroga della riforma della geografia giudiziaria 12 mesi in più per la sua entrata in vigore. Al momento è al vaglio della Commissione Giustizia, in sede referente.