Alle ore 15 del 9 ottobre 2013, il Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri interviene al question time della Camera dei Deputati per rispondere a due quesiti uno riguarda le iniziative che si intendano assumere in ordine al mancato avvio dei lavori di ristrutturazione dei raggi II, IV e VI del carcere milanese di San Vittore, l’altro è relativo alla nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero. Su quest’ultimo quesito il Ministro ha dichiarato che la riforma della geografia giudiziaria è «pienamente operativa», salvo eventuali correttivi entro il biennio previsto per legge.
La revisione della geografia giudiziaria è stata – e lo è ancora - oggetto di ampio dibattito in occasione del recente varo della riforma che rientra tra gli obiettivi imposti dall’Unione Europea «quale condizione per la chiusura della procedura di infrazione» nei confronti dell’Italia. Lo scorso mercoledì, 9 ottobre 2013, il Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ha risposto ad alcuni quesiti nel corso del question time della Camera dei Deputati. La riforma della geografia giudiziaria – ha dichiarato il Ministro - «è il risultato di un complesso lavoro iniziato nel 2011 con l’istituzione di un Gruppo di studio incaricato di individuare i criteri oggettivi per la razionale distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari». L’obiettivo è di garantire che ciascun ufficio giudiziario acquisisca una dimensione media quanto più possibile vicina al modello ottimale di ufficio. All’attuale revisione si è arrivati applicando criteri oggettivi ed omogenei quali «l’estensione territoriale, il numero degli abitanti, i carichi di lavoro e gli indici delle sopravvenienze, nonché considerando ulteriori specificità locali come la situazione infrastrutturale e il tasso d’impatto della criminalità organizzata indicati nella legge di delega», spiega il Ministro. Riforma pienamente operativa. Il Guardasigilli ha così avuto modo di ricordare che la riforma ha superato il vaglio della Corte Costituzionale, che ha respinto le questioni di costituzionalità con riferimento anche ai tribunali di Sala Consilina e Sulmona citati nell’interrogazione dell’onorevole Di Lello . Pertanto, la riforma «è ora pienamente operativa». Tuttavia, il Ministro Cancellieri ha manifestato piena disponibilità a verificare gli effetti dell’applicazione del nuovo assetto territoriale degli uffici giudiziari ed a valutare, quindi, eventuali correttivi entro il biennio previsto dalla legge. Rischio di decadenza di scadenze processuali. Nel frattempo, viste le criticità che riguardano il profilo logistico del trasferimento dei fascicoli, ma anche la sistemazione dei locali, il gruppo di Unicost al Csm ha chiesto al Comitato di presidenza di Palazzo dei marescialli di autorizzare un monitoraggio tra i dirigenti degli uffici giudiziari sui problemi legati all'attuazione della riforma. La situazione carceraria è «drammatica». Altra questione sottoposta all’attenzione del Guardasigilli è il problema del sovraffollamento carcerario. Premesso che il decreto legge numero 78/2013 pare aver determinato un mutamento di tendenza - con una diminuzione delle presenze fra il 30 settembre 2012 e l’8 ottobre 2013 di oltre 2.000 detenuti – c’è ancora del lavoro da fare. Carcere di San Vittore 300 persone verranno trasferite a breve. Per quanto riguarda, in particolare, l’istituto di San Vittore di Milano, dove risultano ospitati complessivamente 1.592 detenuti, «la situazione è destinata a migliorare – afferma il Ministro - in occasione della prossima apertura di tre nuovi padiglioni negli istituti di Cremona, Pavia e Voghera», che consentirà di trasferire da San Vittore almeno 300 persone già condannate in via definitiva o in secondo grado. In questo modo – aggiunge – si restituirà all’istituto milanese la funzione di casa circondariale, «destinata ad ospitare solo persone indagate, imputate o condannate in primo grado». Comunque sia – assicura Annamaria Cancellieri - «la situazione di sovraffollamento in cui versa San Vittore non impedisce che in tutti i reparti detentivi, conformemente al progetto pedagogico, si svolgano regolarmente corsi di formazione professionale, scolastici e attività di trattamento».