La previdenza complementare al vaglio del Consiglio dei Ministri

Nel tardo pomeriggio di ieri, 20 giugno 2018, la direttiva europea sulla previdenza complementare 2014/50/UE è passata al vaglio del Consiglio dei Ministri numero 5 che ha approvato, in esame definitivo, il decreto legislativo che recepisce i requisiti minimi per accrescere la mobilità dei lavoratori tra Stati membri migliorando l’acquisizione e la salvaguardia di diritti pensionistici complementari.

Il decreto legislativo di recepimento della direttiva 2014/50/UE del Parlamento europeo e del Consiglio è stato approvato dal Governo CdM numero 5 su proposta del Ministro per gli Affari europei, Paolo Savona, e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Luigi di Maio. Previdenza complementare. L’obiettivo della direttiva è quello di accrescere la mobilità dei lavoratori tra gli Stati membri e di migliorare l’acquisizione e la salvaguardia di diritti pensionistici complementari dei lavoratori. In particolare, il provvedimento integra il d.lgs. numero 252/2005 recante la «Disciplina delle forme pensionistiche complementari» con disposizioni relative al termine di partecipazione alle forme pensionistiche complementari. Per i lavoratori il cui rapporto di lavoro in corso cessa per motivi indipendenti dall’acquisizione del diritto ad una pensione complementare e che si spostano tra Stati membri dell’UE, tale termine è stato ridotto a 3 anni rispetto a quello ordinario di 5. Altre disposizioni riguardano poi il mantenimento della posizione individuale maturata presso la forma pensionistica complementare e il trasferimento ad altra forma e, infine, gli obblighi di informazione nei confronti degli iscritti attivi con riferimento ai diritti pensionistici complementari.