In via di approvazione la tabella unica per i risarcimenti. Drastica diminuzione dei valori di Milano: è rivolta

Lo schema di regolamento, da adottare con d.P.R., è pronto. Il prossimo Consiglio dei Ministri dovrebbe approvarlo definitivamente. Spetterebbe poi al Presidente Napolitano emanarlo formalmente. Potrebbero così trovare attuazione gli articolo 138 e 139, d.lgs. numero 209/2005, codice delle assicurazioni private, che anni fa avevano delegato a un d.P.R. la predisposizione di una specifica tabella unica per la liquidazione dei danni biologici di entità lieve e nonumero OUA, ANEIS, ANF e associazioni dei consumatori sono in subbuglio per il dimezzamento dei risarcimenti, che va a vantaggio esclusivo delle compagnie assicuratrici.

Le proteste contro le nuove tabelle uniche. Il Presidente dell’OUA Franco Marino fa un appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, riferendosi all’emananda «tabella che taglia i risarcimenti dei danni alla persona e che riduce del 50 % e anche più quelli spettanti ai macrolesi». L’OUA definisce la diminuzione dei risarcimenti come «vergognosa», perché, «umilia la dignità» delle vittime e, «di tutti gli italiani che dovessero subire un grave danno alla propria salute». Chiede pertanto al Presidente della Repubblica di non firmare il provvedimento in via di approvazione da parte del Governo, perché «volto solo a favorire gli interessi economici della assicurazioni, calpestando i diritti garantiti dalla Costituzione». A tale appello si unisce anche l’Associazione Nazionale Esperti Infortunistica Stradale e l’Associazione Nazionale Forense, il cui segretario Ester Perifano ha infatti affermato che «i valori attuali non sono assolutamente incerti aleatori o indefiniti, essendo stilati dal Tribunale di Milano che ha aggiornato le proprie tabelle recentemente e che sono considerate complessivamente adeguate. Al Governo, infine - conclude Perifano - vogliamo ricordare che è necessario difendere il diritto delle vittime al giusto risarcimento e non gli interessi particolari delle compagnie assicurative» L’iter del regolamento. Gli articolo 138 e 139, d.lgs. numero 209/2005, codice delle assicurazioni private, hanno delegato al Governo la predisposizione della tabella unica per la liquidazione dei danni biologici di lieve e non lieve entità. Il lavoro di predisposizione della tabella era già iniziato il 26 maggio 2004, da parte di un’apposita commissione di studio istituita dal Ministero della Salute. Lo schema di regolamento è stato approvato il 3 agosto 2011 dal Consiglio dei Ministri. Con mozione del 24 ottobre 2011 la Camera dei Deputati ha impegnato il Governo «a ritirare il provvedimento, ingiustificato e lesivo dei diritti dei danneggiati, e a predisporre, in tempi rapidi, un nuovo decreto teso a determinare valori medi di risarcimento del danno biologico per le lesioni di non lieve entità che prendano a riferimento quelli delle tabelle elaborate dal tribunale di Milano». Con parere 4209 del 17 novembre 2011, il Consiglio di Stato ha espresso giudizio favorevole rispetto al provvedimento, che risponde all'esigenza ordinamentale di parità di trattamento in situazioni analoghe, ma sottolineandone alcuni difetti. La relazione illustrativa. Il Governo ha cercato di adeguarsi alle indicazioni del giudice amministrativo, e nella relazione illustrativa ne afferma la correttezza da tutti i punti di vista, rispondendo «in via preventiva» a tutte le possibili critiche. Il Ministero dello Sviluppo economico ha infatti compiuto un raffronto con la situazione negli altri Paesi europei, da cui sarebbe emerso che i valori delle invalidità sono quasi sempre inferiori a quelli previsti in Italia dall’odierno regolamento. Vista «l’incommensurabilità del bene persona», c’è un’inevitabile incertezza circa la quantificazione in caso di danno. Con il provvedimento si vuole dare soltanto più certezza dei diritti spettanti ai danneggiati. La tabella unica e le tabelle milanesi. La nota illustrativa si cura di evidenziare che la comparazione della tabella unica con le tabelle del Tribunale di Milano sarebbe ingiusta sul piano metodologico e «che le connesse preoccupazioni in merito all’entità dei risarcimenti che conseguono all’attuazione del’innovazione normativa non appaiono coerenti» per varie ragioni. Innanzitutto perché solo il 7 giugno 2011, la Corte di Cassazione, con la sentenza numero 12408, ha individuato nelle tabelle milanesi il parametro di riferimento, che peraltro si riferiscono solo alle invalidità dal 10% al 100% e non solo al danno biologico, ma anche a quello morale, mentre la tabella unica si riferisce al solo danno biologico «standard», «ferma restando la necessità di determinazione aggiuntiva dell’eventuale danno morale». L’importo risultante dalla tabella può essere poi aumentato del 20% e del 30% per macrolesioni e danni lievi nei casi in cui vengano coinvolti «aspetti dinamico-relazionali della persona». L’importanza del risarcimento dei danni. L’OUA ha invece affermato che «i valori portati dalle emanande tabelle sono di gran lunga inferiori a quelli ora vigenti l'unica ragione che giustifica un simile intervento regolamentare è quella di abbattere i valori attualmente in vigore». Richiama poi un messaggio dell’allora Presidente della Repubblica Cossiga alle Camere che nel 1992 si era rifiutato di firmare una legge sui criteri per il risarcimento dei danni «il risarcimento del danno rappresenta il risvolto patrimoniale di diritti fondamentali, quali il diritto alla vita e il diritto alla salute».

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