Addio anche alla seconda rata IMU

Durante il Consiglio dei Ministri n. 38, tenutosi il 27 novembre tra le 16.20 e le 17.10, è stato approvato un decreto che, oltre all’eliminazione dell’IMU sull’abitazione principale, ha previsto altre disposizioni fra cui il differimento degli acconti IRES al 10 dicembre 2013, con la misura confermata al 101%.

Dopo l’addio alla prima rata IMU sulla prima casa, è arrivata anche la definitiva abolizione della seconda fatta eccezione per le categorie A/1, A/8 e A/9 che continueranno a versare l’imposta . Ma nel dispositivo approvato nel pomeriggio di ieri dal Consiglio dei Ministri sono contenute anche altre novità. L’esenzione dal pagamento del tributo è anche prevista, infatti, per il settore agricolo e, in specie, per i fabbricati rurali e per i terreni degli imprenditori agricoli professionali. Non è invece prevista alcuna forma di esenzione per i capannoni industriali, provvedimento atteso e richiesto dal mondo imprenditoriale, che il Governo non ha ritenuto di voler inserire. Lo Stato rinuncia a un gettito previsto di circa 2.150 mln. Le risorse per poter dar luogo alle esenzioni saranno reperite per 1,5 miliardi di euro grazie all’incremento degli acconti IRES e IRAP dovuti dalle società appartenenti al settore bancario e assicurativo, che sarà da determinarsi nella misura del 130%. Questi soggetti vedranno aumentare altresì l’aliquota IRES per il periodo d’imposta 2013 al 36%. Altri 650 miliardi di euro arriveranno dagli anticipi sulle ritenute sul risparmio amministrato. Lo Stato, tuttavia, provvederà ad erogare soltanto metà della differenza fra le maggiori aliquote rispetto a quelle standard deliberate da alcuni Comuni per il 2013, l’altra metà sarà richiesta ai contribuenti entro metà gennaio del 2014. Un po’ più di tempo per il versamento degli acconti. Nel Consiglio dei Ministri è stato anche concesso un maggior termine ai soggetti IRES per il versamento degli acconti. Secondo quanto emerge dal comunicato diffuso dal Governo, la seconda rata potrà essere versata entro il 10 dicembre 2013 e non entro il 2 dicembre . Non c’è peraltro, in questo caso, alcun aumento della misura dell’acconto che resta fissata al 101%. La proroga del termine di pagamento della seconda o unica rata riguarda anche l’IRAP gli acconti del tributo regionale seguono le disposizioni previste per le imposte sui redditi. Alienazioni immobili pubblici. Sono inoltre state varate norme che facilitano il processo di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, in particolare è stata estesa anche alle Regioni e agli Enti locali la possibilità di cedere beni immobili a Cassa Depositi e Prestiti. Banca d’Italia più autonoma e indipendente. Al fine di assicurare alla Banca d'Italia un modello di governance che ne rafforzi l'autonomia e l'indipendenza, nel rispetto dei Trattati Europei, il decreto legge stabilisce nuove norme riguardanti il capitale e gli organi dell'istituto. La Banca d'Italia, in pratica, viene autorizzata ad aumentare il proprio capitale mediante utilizzo delle riserve statutarie sino a 7,5 miliardi di euro. I dividendi annuali che la Banca potrà distribuire saranno di un importo non superiore al 6% del capitale. Ciascun partecipante al capitale – viene precisato dal Governo - non potrà possedere direttamente o indirettamente una quota di capitale superiore al 5% . A tal fine, la Banca d'Italia potrà acquistare temporaneamente le quote di partecipazione in possesso di altri soggetti. Infine, il decreto amplia il novero dei soggetti italiani ed europei che possono detenere quote del capitale della Banca d'Italia, che sono banche, fondazioni, assicurazioni, enti ed istituti di previdenza, inclusi fondi pensione.