“Tête-à-tête” tra Orlando e Casiello: continuare la strada intrapresa assieme per migliorare la riforma

Il giorno 6 novembre 2014, la neopresidente OUA, Miriella Casiello, ha incontrato il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, poco dopo l’approvazione del disegno di legge di conversione del d.l. numero 132/3014, recante “Misure urgenti di degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell’arretrato in materia di processo civile”. L’incontro ha messo in risalto il successo della collaborazione tra l’Avvocatura e il Ministero, il bisogno di continuare la strada della riforma civile e la necessità di prevedere nuovi interventi migliorativi. Il vertice OUA, inoltre, ha espresso chiaramente la volontà di poter rendere sempre più proattivi i professionisti in modo tale da poter collaudare e formare un sistema giustizia in grado di tutelare tutte le parti in gioco.

L’esito dell’incontro. Continuare con il dialogo, mettere in luce criticità e propositi in tema di giustizia civile, per rendere ancora più effettiva e valida la riforma processuale. Questo l’esito dell’incontro, tra il Guardasigilli e la nuova leader OUA. Le parole della Casiello non lasciano alcun dubbio a riguardo «l’OUA continuerà nel solco della collaborazione per migliorare e rendere più efficiente la Giustizia, senza mai far venir meno l’apporto critico, indipendente, ma costruttivo degli avvocati italiani». Il nuovo vertice OUA ha voluto anche sottolineare l’impegno del Ministro, aperto al dialogo e al confronto, essendosi mostrano, in questi mesi, sempre molto sensibile nei confronti delle ragioni e delle proposte dell’avvocatura. Continuare il percorso delle riforme. La strada delle riforme non si interrompe, ma continua. Obiettivo principale, all’esito positivo del voto alla Camera, che ha convertito in legge il d.l. numero 132/2014, è migliorare gli aspetti critici della riforma processual-civile, tra i quali il nodo delle esecuzioni e i mancati incentivi fiscali per la negoziazione e l’arbitrato. L’auspicio di ulteriori interventi. L’OUA ha voluto porre l’attenzione sulla necessità di prevedere nuovi interventi. Tra questi alcuni strutturali la riorganizzazione degli uffici, l’estensione delle best practices, la razionalizzazione delle spese e degli investimenti, la riduzione dei riti e, infine, l’approfondimento dei lavori in Commissione Berrutti. Chiarissima, quindi, l’intenzione dell’OUA di evitare a gran forza l’aumento dei costi per i cittadini. Repetita iuvant dalle quote rosa L’OUA, durante l’incontro, ha voluto ricordare alcune questioni importanti, che non devono essere messe in un cantuccio. «Al Ministro» - ha detto la Casiello - «abbiamo riproposto il tema delle tutele per le avvocate, le quali non hanno alcuna garanzia per quanto riguarda la maternità è un esempio concreto di inciviltà del nostro Paese, di assenza di reali pari opportunità, oltretutto in un mondo libero professionale sempre più “donna”». al maggiore coinvolgimento degli avvocati. «E’ stata ribadita la necessità di inserire gli avvocati nell’ufficio legislativo del Ministero, nonché l’importanza di una piena valorizzazione del loro ruolo nei consigli giudiziari». La Casiello ha espresso così la volontà di rendere più partecipi gli avvocati nei processi decisionali, guardando anche all’esperienza europea, ai diversi interventi legislativi di questi anni, per evitare di imporre regole sbagliate che possano arrecare danno ai cittadini, alla giustizia e allo sviluppo dell’Italia. La nota sul decreto. L’Organismo, infine, ha anche reso pubblica una nota al decreto convertito in legge, mettendo così in evidenza le parti del provvedimento su cui intervenire in futuro. L’OUA 1 stigmatizza «la possibilità di separarsi e divorziare davanti all’Ufficiale dello Stato Civile senza l’assistenza obbligatoria del difensore, una scelta che, oltretutto, ha chiari profili di incostituzionalità» 2 ritiene che «in materia di esecuzione, debba attribuirsi in via esclusiva agli avvocati l’accesso diretto alle banche dati pubbliche al fine di contenere al massimo i costi di tali procedure» 3 sottolinea come «il tentativo di negoziazione assistita non debba essere condizione di procedibilità per talune materie» 4 considera «lesivo, quindi, incentivare il trasferimento del giudizio in sede arbitrale – proseguono - attraverso una riduzione dei compensi e non invece mediante la previsione di incentivi anche di natura fiscale» 5 criticando i costi eccessivi della giustizia, si auspica «che la comprensibile necessità del Ministero di reperire risorse non trovi la sua fonte in un ulteriore e indiscriminato aumento del contributo unificato a danno del cittadino e in violazione del suo diritto di ricorrere alla giustizia» 6 infine, chiede una razionalizzazione delle risorse, prevedendo, per esempio, per il contributo unificato, « un migliore impiego dei relativi proventi nel comparto Giustizia per sopperire alle attuali gravi carenze del personale di cancelleria».