Il CSM vuole una task force contro l’arretrato tributario: la proposta è ora sul tavolo del Ministro

Con l’istituzione di una task force composta da 50 magistrati, il CSM ritiene di poter alleviare il peso dell’arretrato dei procedimenti pendenti in materia tributaria. Questi ultimi, infatti, valgono per il 47% dell’intera pendenza civile, con una proiezione simulata che prevede un trend in crescita.

Come già anticipato, vi erano state reazioni critiche del Consiglio di Presidenza della Giustizia tributaria alla proposta del CSM di istituire una task force per lo smaltimento dell’arretrato delle cause tributarie. La proposta è stata indirizzata al Guardasigilli. La proposta del CSM. Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura relatori Aprile – San Giorgio avanza un ipotesi di intervento legislativo da trasmettere al Ministro della giustizia. Si propone «la costituzione straordinaria e temporanea di appositi collegi giudicanti speciali in Corte di Cassazione cui affidare lo smaltimento dell’arretrato dei procedimenti pendenti in materia tributaria». Il motivo di tale intervento risiede nell’«elevatissimo numero di procedimenti pendenti presso la Suprema Corte 105mila in un contesto in cui “il 47% dell’intera pendenza civile oltre 50mila è da imputarsi alla sezione tributaria”», come riportato dal primo presidente Giovanni Canzio. La task force di 50 magistrati. A ciò deve aggiungersi l’«inarrestabile trend in crescita» del fenomeno, che renderebbe utile l’istituzione, in via temporanea, di una task force «di almeno 50 magistrati professionali». Ciò servirebbe ad «evitare l’applicazione di consiglieri di altre sezioni e dovrebbe essere riservata in via primaria a magistrati a riposo, che siano andati in pensione da non più di un certo numero di anni e che non abbiano una determinata età anagrafica, con il riconoscimento di una speciale indennità di funzione»

PP_FISCO_17taskforceCSM_s