Giustizia penale e primato della persona

I reati contro la persona e contro il patrimonio diventano procedibili a querela. Separazione o separatezza tra la forza del diritto e l’identità dell’essere umano è imminente. Peccata sua teneant auctores.

Antefatto. Si narra che nei lontani anni '20 del secolo scorso, ma per ragioni di scena possiamo anche dire del millennio scorso si pose mano al codice penale ancora oggi in vigore lasciandosi influenzare da opzioni ideologiche che il tempo avrebbe coniugato al passato. Mi riferisco qui alla c.d. progressione discendente tra i beni tutelati nella parte speciale per i delitti prima lo Stato, la Pubblica Amministrazione, la Salute Pubblica, l’Amministrazione della Giustizia, l’Ordine Pubblico etc. – si badi che il maiuscolo è voluto – e in coda la persona e il patrimonio, oggi persino dopo i delitti contro il sentimento per gli animali. La carta costituzionale del 1947/1948 avrebbe riconosciuto il giusto primato alla persona, ma è fuor di dubbio che riscrivere il codice penale per sistemare la pratica sarebbe stata un'impresa titanica, anche per un legislatore meno stanco di quello attuale. La vicenda della Sanità della stirpe anche qui il maiuscolo non è accidentale dice tanto – al margine più profonde riflessioni – di un anacronismo ormai superato il lessico, penalistico e non, ha ormai recepito il lemma salute” peraltro in evoluzione verso quello di benessere . Una cosa, però, sembra va certa nessun valore più forte di quello della persona deve muovere il legislatore. Si tratta di un valore, come si legge in una Costituzione di ottima fattura, che richiama sia il singolo sia le formazioni sociali in cui si svolge la personalità. La persona, dunque, si esprime in modo diffuso, caratterizzando l’identità della nostra società. A breve distanza dalla nuova Carta Fondamentale il prof. Gian Domenico Pisapia avrebbe chiarito come la detta progressione discendente andasse spiegata con il primato degli interessi pubblicistici in concomitanza con lo svilimento del ruolo della persona secondo l’ideologia del tempo . La limpida indicazione del chiaro Autore ha fissato l’esigenza di aggiornare sul piano concettuale la lettura della parte speciale del diritto penale. Si tratta di una sensibilità che ha formato generazioni di giuristi, penalisti e non, magistrati e altri operatori del diritto in questa riflessione la declinazione della concezione personalistica che anima il nostro sistema giuridico è ben evidente. Ma rimescoliamo le carte, chissà che la prossima mano sia più fortunata sembra questa la trovata del nuovo establishment della giustizia v. Continua la Riforma Orlando procedibilità a querela di parte e riserva di codice nella materia penale , sul quotidiano del 9 febbraio 2018 . Su questa premessa, non meraviglia, e forse dovrebbe nella città ideale di Tommaso Campanella? , che la legislazione emozionale/emotiva di tanti decenni non sia immune a talune costanti il Parlamento italiano è cronicamente disattento ai risvolti delle proprie schizofreniche sortite. Va detto che si ricordano eccezioni, ancorché poche su tutte quella dei c.d. reati sessuali, ricodificati come reati contro la persona, piuttosto che contro l'onore. Appunto, poche. Recentiora. Caro legislatore, come ti viene in mente di estendere la procedibilità a querela a tutti i reati contro persona e patrimonio? La persona, che non si risolve negli interessi privati, non è forse l'archè del nostro stato democratico? Ricordo a me stesso che la deflazione del carico giudiziario non è dismissione del ruolo della giustizia un fate come vi pare” generalia a parte, è questa l’identità del nostro stato e della nostra giustizia? Della nostra collettività? Alla persona umana che non vuol essere un sintagma ridondante hanno dedicato particolare impegno i Maestri del diritto penale barese Aldo Moro, promotore di questa Weltanschauung anche in sede costituente, Renato Dell’Andro, nella sua appassionata orazione come giudice costituzionale, e Gaetano Contento, alla penna del quale si devono tra l’altro uno scritto memorabile sul volto umano del diritto penale di Aldo Moro, e la ricostruzione a sistema del diritto penale in una chiave appunto personalistica. Resto basito nel leggere che i reati contro persona e patrimonio si caratterizzano essenzialmente per il valore privato dell'offesa , quasi che le persone abbiano rilievo unicamente nella sfera privata. Allora mi viene in mente una certezza acquisita negli anni dell'università il diritto penale non si impiccia dei fatti privati in quanto tali, bensì per la loro attitudine ad intaccare le regole della pacifica convivenza. Un esempio – rewind ai tempi dell'università – a me stesso vengo incriminato ed eventualmente punito per appropriazione indebita se prendo una cosa altrui non già perché ho reso povera la vittima, bensì perché non è tollerabile che io né alcun altro vada in giro apprendendo la roba d’altri. Al che, dico a me stesso studente universitario persuade l'idea che la sfera della persona debba essere a priori connotata da una mera dimensione privata? Convince l’ipotesi che persona debba recedere ed essere postergata a ciò che è pubblicistico, quasi che la società vada disgregata in minuscoli ed innumerevoli binomi, strutturati a monadi? Meno diritto penale, ma quale? Forse c'è un refuso, ma si! Non resta che un consiglio passare le bozze ad un buon correttore, per emendare gli strafalcioni. Capita a tutti di scrivere sciocchezze.