E’ possibile garantire ancora l’esistenza di Casse previdenziali autonome per i professionisti?
Floriana Buffon su Panorama ha ben riassunto i termini della questione Una cassa piena di guai. Giornalisti, ragionieri, medici, psicologi fioccano le accuse di truffa negli istituti previdenziali dei professionisti. Un danno per oltre 7 milioni di euro alle casse dell'Inpgi, l'Istituto di previdenza dei giornalisti, e 200 mila euro in bustarelle. Per la procura di Milano, Andrea Camporese, presidente dell'ente, avrebbe acquistato con i contributi dei giornalisti quote del Fondo immobili pubblici Fip , pagandole molto più del dovuto, così da far realizzare una plusvalenza milionaria a Sopaf, la società dei finanzieri Magnoni. In cambio avrebbe ricevuto soldi, prontamente riciclati all'estero. Camporese si dice «sgomento e amareggiato» di fronte alle accuse e assicura che chiarirà la sua posizione. Ma i giornalisti non sono i soli a essere coinvolti nella truffa Sopaf, la Cassa di previdenza e assistenza dei ragionieri sarebbe stata danneggiata per ben 52 milioni di euro. In cambio, secondo l'accusa, l'ex presidente Paolo Saltarelli avrebbe ricevuto una tangente di quasi un milione di euro. Non mancano le compravendite immobiliari poco accorte. Per offrire una degna sede all'Enpap, la Cassa degli psicologi, l'allora presidente Angelo Arcicasa acquistò a Roma, nella centralissima via della Stamperia, un immobile per 44,5 milioni un vero affare, tanto da far guadagnare 18 milioni al senatore Riccardo Conti, che l'aveva comprato poche ore prima. E poi c'è il caso Enpam, l'Ente nazionale di previdenza dei medici, con tre ex dirigenti rinviati a giudizio per investimenti ad alto rischio in prodotti derivati che avrebbero provocato perdite per almeno 250 milioni. Spregiudicate operazioni finanziarie riguarderebbero anche l'Enasarco, la Cassa degli agenti di commercio. La sottoscrizione del prodotto strutturato Anthracite, del valore di 780 milioni, ha prodotto perdite per decine di milioni e la Covip, l'autorità che vigila sugli investimenti degli enti previdenziali, ha espresso forti perplessità sui criteri con cui sono stati iscritte nel bilancio dell'ente le garanzie legate alla ristrutturazione di Anthracite. Sistema delle Casse di previdenza. Com’è noto le Casse di previdenza di cui alla l. numero 509/1994 Enpam, Cassa Forense, Inarcassa ecc sono organizzate con il sistema finanziario di gestione a ripartizione pluriennale mentre le Casse di cui alla l. numero 103/1996 sono organizzate con il sistema finanziario di gestione a capitalizzazione completa. Le Casse, sia del 509/1994 che quelle del 103/1996, non godono della garanzia finale dello Stato. Autofinanziamento. Questo significa che debbono autofinanziarsi in proprio. Il funding ratio è una misura del livello di capitalizzazione degli Enti previdenziali e rappresenta il livello di copertura da parte dell’attivo delle passività maturate. Il funding ratio è insufficiente rispetto alle passività maturate. L’esistenza di 21 Casse autonome per i professionisti italiani è un lusso che non ci possiamo più permettere. I difensori dell’autonomia delle 21 Casse previdenziali sostengono che ogni professione ha una sua specificità complessa e che quindi sono necessarie altrettante Casse autonome di previdenza. È una tesi ridicola che serve soltanto al mantenimento di privilegi costosi. Le soluzioni possibili. Le recenti relazioni della Sezione di controllo della Corte dei Conti sulle varie Casse denunciano al Parlamento italiano la fragilità delle stesse. Le opzioni, a mio parere, sono soltanto due o le Casse hanno la lungimiranza di confluire in un’unica Cassa per tutti i professionisti italiani oppure l’unica soluzione è rientrare all’INPS con la garanzia dello Stato. La lungimiranza presuppone cultura previdenziale e finanziaria che in questo momento latita.