I derivati previdenziali e le lacune normative...

I derivati sono strumenti finanziari complessi che, per la loro enorme diffusione sui mercati dei capitali – avvenuta nei primi anni dopo il 2000 – hanno finito per acquistare un ruolo di assoluta centralità nell’intera economica globale. Con qualche forzatura la dottrina statunitense rintraccia il primo contratto su derivati nella Bibbia Genesi, 29 , e quindi secondo la tradizione 1700 anni prima di Cristo.

Un po’ di storia Secondo tale dottrina Giacobbe avrebbe acquistato da Labano l’opzione di sposarne la figlia Rachele in cambio di sette anni di lavoro. Al termine dei sette anni Labano anziché Rachele bella di forme e avvenente di aspetto gli diede in moglie la primogenita Lia dagli occhi smorti . Volendo Giacobbe sposare anche Rachele di cui era innamorato Labano gli concesse una seconda opzione il diritto di sposare Rachele in cambio di ulteriori sette anni di lavoro gratuito. Il primo derivato si concludeva dunque con il primo default Giacobbe era costretto a pagare il doppio del prezzo convenuto per un prodotto che il tempo aveva inevitabilmente deprezzato La storia antica offre altri esempi di contratti derivati. Talete di Mileto nel 580 a.c. – racconta Aristotele - fece fortuna era infatti povero stipulando in inverno quando la domanda di utilizzo era ovviamente bassa una opzione sull’utilizzo in autunno di alcuni frantoi epoca della massima domanda, tanto più perché quell’anno vi era stata una abbondante raccolta . Nel 1164 Genova vendeva ad un istituto finanziario Monte le entrate fiscali future di alcuni anni in cambio di un anticipo immediato. Nasceva così il primo contratto su derivati stipulato da un Ente locale. La diffusione dei contratti su derivati va però rintracciata in età moderna con l’ammissione alla negoziazione al Royal Exchange di Londra di contratti forward cui seguiva la prima bolla speculativa relativa alla cosiddetta ‘mania dei tulipani’, 1637 mentre al mercato del riso di Osaka Yodoya intorno al 1650 venivano negoziati i primi ‘futures’ . cfr Ugo Patroni Griffi, Professore Ordinario di Diritto Commerciale nell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro”in i contratti derivati nozione,tipologia e peculiarità del contenzioso in Riv. dir. bancario,ottobre 2012 . L’impero romano ha dominato il mondo senza ricorrere ai derivati tale contratto troverebbe spazio nella categoria degli innominati” ma non sembra esservi traccia né in Gaio né in Giustiniano. Torniamo a noi I derivati non sono titoli muniti di un proprio valore intrinseco bensì derivano il loro valore da altri prodotti finanziari ovvero da beni reali alla cui variazione di prezzo essi sono agganciati il titolo o il bene la cui quotazione imprime il valore al derivato assume il nome di sottostante. Gli strumenti derivati posso assolvere tanto ad una funzione protettiva ossia di copertura da uno specifico rischio di mercato quanto ad una finalità meramente speculativa. Ogni strumento finanziario derivato ha per oggetto una previsione vale a dire una scommessa sull’andamento futuro di un particolare indice di prezzo, come ad esempio quotazioni di titoli, tassi di interesse, tassi di cambio tra valute diverse, prezzi di merci o di materie prime, ecc Una delle caratteristiche peculiari del derivato è quella di essere uno strumento finanziario acquistabile sui mercati da un numero indefinito di scommettitori che non hanno alcun rapporto diretto con il titolo o con il bene sottostante o che, per dirla in altro modo, non sono direttamente coinvolti nell’operazione finanziaria dal cui andamento il prodotto derivato trae il suo valore. Pertanto nella pratica finanziaria è permesso a chiunque di comperare un derivato il cui valore è collegato al rischio di solvibilità di un altro soggetto. La CONSOB nel corso del 2002 ha emanato delle facili istruzioni per capire che cosa siano i derivati e il loro funzionamento, cliccabile nell’allegato. Dietro ad ogni derivato ci sta l’applicazione di un metodo matematico di tipo stocastico che significa di tipo probabilistico. Le formule utilizzate sono spesso incomprensibili anche ai più smaliziati essendo il frutto di complicate costruzioni ingegneristiche. Fatta questa doverosa premessa vediamo le ricadute del mondo dei derivati sulla previdenza. La sostenibilità economico finanziaria di lungo periodo di un ente pensionistico si fonda sul bilancio tecnico. Il bilancio tecnico proietta nel tempo tutta una serie di grandezze legate alle basi demografiche per le previsioni sull’andamento del fondo che gestisca trattamenti di previdenza alle basi finanziarie ed economiche che attengono alla previsione di inflazione, all’incremento del PIL e dei redditi dei prossimi anni. Per le Casse di previdenza dei professionisti bisogna uniformarsi ai dati forniti dalla conferenza dei servizi per il 2012 che predetermina i dati da proiettare per i prossimi 50 anni. La proiezione dei dati si basa sul metodo matematico probabilistico. Ne consegue che il bilancio tecnico di tutte le Casse dei professionisti proietta le grandezze di cui alla conferenza interministeriale che possono essere completamente diverse dai dati reali relativi alla demografia, all’andamento reddituale della categoria e alla reddittività del patrimonio. È evidente che le Casse dei professionisti non possono fare diversamente se non proiettare i dati della conferenza interministeriale dei servizi. Nel caso di specie di Cassa Forense per quanto riguarda le basi finanziarie ed economiche si sono proiettati redditi e volume d’affari in costante aumento mentre la realtà ha dimostrato che l’Avvocatura italiana quanto a reddito e volume d’affari è regredita al livello del 1990. E qui si innesca una lacuna normativa perché il legislatore ha dimenticato di imporre la verifica a posteriori stress test delle ipotesi utilizzate tant’è vero che di bilancio tecnico in bilancio tecnico vengono utilizzate le stesse grandezze anche se, alla prova dei fatti, si sono rivelate assolutamente infondate in quanto eccessivamente ottimistiche. Ne consegue allora che le conclusioni del bilancio tecnico sono fantasiose proprio perché disancorate dalla realtà. Le valutazioni attuariali, riferendosi a periodi di tempo molto lunghi, producono infatti risultati da interpretarsi con estrema cautela, poiché l’andamento demografico ed economico della gestione si manifesterà nella misura descritta se e solo se le ipotesi demografiche e finanziarie poste a base delle elaborazioni troveranno integrale conferma nella realtà con la conseguenza che scostamenti anche di modesta entità rispetto alle ipotesi fatte possono produrre forti differenze sui risultati. Ne consegue che il bilancio tecnico per come è attualmente normato presenta una vistosa lacuna che può’ condurre alla inattendibilità dei risultati attesi posto che non impone, di quando in quando, la verifica, la cd. prova del nove, utilizzando i dati reali. Questa considerazione non è di poco momento perché incide anche sullo strumento di ALM – Asset Liability Management – che Cassa Forense per prima ha introdotto nella propria struttura. Se è vero , infatti, che lo strumento di ALM serve proprio ad ovviare al cieco determinismo della proiezione probabilistica del bilancio tecnico, è altrettanto vero che l’analisi dettagliata delle passività attuali e prospettiche dello schema previdenziale nella tecnica ALM ha come presupposto la coerenza con le indicazioni risultanti dal bilancio tecnico Prometeia Advisor Sim-Lo strumento dell’ALM-marzo 2012 . Ecco allora che se fantasioso è il bilancio tecnico altrettanto discutibile il report ALM e il funding ratio che esprime come rapporto tra l’attivo e il passivo con buona pace della sostenibilità, ancorché detto funding sia il valore mediano risultante da migliaia di scenari, positivi e negativi sia in termini di demografia che di redditività della categoria di riferimento. Se nel motore Ferrari che notoriamente va a benzina immetti gasolio dopo nemmeno un chilometro si ferma gravemente lesionato. La conclusione è che il derivato è certamente uno strumento utile agli effetti della sostenibilità a condizione però che venga di quando in quando testato con i dati reali altrimenti introduce gli iscritti in uno sogno il risveglio dal quale potrebbe essere brusco. Come scrive il prof. Ugo Patroni Griffi I derivati non sono il male assoluto. Assolvono una utile funzione economica. Il problema di questo tipo di contratti risiede solo nella asimmetria informativa e cognitiva .

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