Taglio dei tribunali: non tutti sono d’accordo sul restyling della giustizia

La macchina organizzativa è avviata da tempo, uffici e lavoratori sono stati trasferiti, le nuove piante organiche sono state varate , quindi la revisione della geografia giudiziaria deve andare avanti . Insomma, tornare indietro non si può. Questa è l’estrema sintesi di quanto affermato dal Ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, in Senato l’11 settembre. Ma le critiche - anche se domani la riforma sarà realtà - continuano ad arrivare da più parti.

Una riforma, quella sulla geografia giudiziaria, che fa venir meno circa il 47% degli uffici giudiziari dell'intero territorio nazionale, con la soppressione di 30 tribunali e relative procure, 220 sezioni distaccate e di 667 uffici del giudice di pace. Inevitabili, quindi, le vive resistenze nei territori in cui incide . E le proteste sono state - e sono tuttora - diverse auto lumaca sull'A3 a Sala Consilina, treni bloccati sulla Palermo-Messina, un tratto della Salerno-Reggio occupato, sindaci mobilitati. Netta la bocciatura anche di molti parlamentari. Maurizio Gasparri e Giacomo Caliendo del Pdl temono un aumento della spesa rispetto agli annunciati risparmi di 80 milioni. Erika Stefani, della Lega, sperava in una proroga ma – dice – ormai la frittata è fatta . Nemmeno Giuseppe Lumia, del Pd, è pienamente soddisfatto, infatti, pur ritenendo giusta la riforma, precisa che bisogna correggere il tiro . Il CSM lancia l’allarme oltre 700 toghe a rischio. Critiche arrivano anche dal CSM, che ha lanciato l’allarme per chi fa l'avvocato e il magistrato onorario in sedi a pochi chilometri di distanza e che, dopo gli accorpamenti, non potranno farlo più. Quantificando, si tratta di 730 magistrati onorari sui circa 3700 in servizio di questi 364 sono giudici di tribunale e 366 vice procuratori. Il presidente dell'Ottava Commissione del CSM, Paolo Auriemma, ha sottoposto il problema al Ministro della Giustizia il rischio concreto è quello di una 'perdita secca', a decorrere deal 13 settembre, di tanti magistrati onorari non intenzionati ad abbandonare la professione forense, con le evidenti gravi ricadute sul buon andamento e l'efficienza dell'amministrazione della giustizia, che non può prescindere dal fondamentale apporto della magistratura onoraria . Stesso discorso, chiaramente, è da fare anche per i giudici di pace. Sia gli avvocati civilisti che i penalisti sono scettici. Renzo Menoni, presidente dell’Unione Camere Civili, teme che la proroga temporanea dell'attività in 8 tribunali e varie sezioni staccate, crei una sorta di stop and go lì dove il trasferimento della sede era già iniziato, con magistrati e faldoni che fanno la spola . Sull’argomento è intervenuto anche il presidente dell’Unione Camere Penali, Valerio Spigarelli, che ha sì sottolineato che una riforma ci vuole, ma non va fatta con tagli lineari e criteri astratti che non tengono conto degli uffici che funzionano bene o di recente costruzione . CNF la tensione non rappresenta il clima ideale per l’avvio di una riforma in materia di servizio giustizia. Anche il CNF è intervenuto sulla riforma delle circoscrizioni giudiziarie, rilevando con preoccupazione il clima di tensione emerso dagli interventi parlamentari successivi alla informativa al Senato del Ministro della Giustizia sul tema della riforma della geografia giudiziaria tensione che riflette - afferma il Consiglio - quella diffusa sul territorio, tra operatori del diritto, cittadini, amministratori pubblici, alla vigilia della piena efficacia della riforma delle circoscrizioni giudiziarie . La geografia giudiziaria, quindi, sarà argomento di discussione durante la riunione assembleare straordinaria del 13 settembre, che si terrà presso la sede del CNF assieme all’OUA, agli Ordini, la Cassa forense, le Unioni e le Associazioni forensi. Domani, comunque sia, la riforma sarà già realtà.