Il Consiglio dei Ministri sulla riforma del Terzo settore

Nella seduta del 17 luglio 2018, Il Consiglio dei Ministri numero 10 ha dato il via libera alla bozza di decreto che andrà a modificare la nuova disciplina in materia di impresa sociale.

Impresa sociale, al via la riforma della riforma. Il nuovo Governo ha approvato il 17 luglio 2018 la bozza di un decreto legislativo che, in attuazione della legge di riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale l. numero 106/2016 , introduce disposizioni integrative e correttive al d.lgs. numero 122/2017, relativo alla revisione della disciplina in materia di impresa sociale. In particolare, lo schema di decreto interviene sull’utilizzazione dei lavoratori molto svantaggiati e dei volontari, sull’adeguamento degli statuti delle imprese sociali e sulle misure fiscali e di sostegno economico. Nel comunicato stampa arrivato da Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei Ministri, sono indicati gli interventi correttivi sul versante fiscale tra cui «la previsione della non imponibilità delle somme destinate al versamento del contributo per l’attività ispettiva e delle somme destinate a riserva e, al contempo, della imponibilità di qualsiasi distribuzione di utili ai soci, anche qualora ciò avvenga sotto forma di aumento gratuito del capitale nei limiti delle variazioni ISTAT». Inoltre, «si introducono altresì – è aggiunto nella comunicato stampa - modificazioni alla disciplina degli investimenti nel capitale delle imprese sociali, per precisare che gli investimenti agevolabili devono essere eseguiti dopo l’entrata in vigore del decreto legislativo 3 luglio 2017, numero 112, e che la qualifica di impresa sociale deve essere acquisita da non più di cinque anni. In questo modo, la disciplina viene allineata a quanto previsto dalla normativa sulle start-up innovative articolo 25 del d.l. numero 179/2012 , già approvata da parte della Commissione Europea». Il decreto, infine, estende da 12 a 18 mesi il periodo concesso alle imprese sociali già costituite per adeguarsi alla nuova disciplina. Fonte fiscopiu.it