L’Avvocatura non è solo l’OUA ... e l’OUA non parla per tutti gli avvocati

Nel nuovo comunicato dell’OUA, si dice che l’Assemblea Nazionale dell’Avvocatura, tenutasi il 25 maggio, sarebbe stata un grande successo, e viene reiterato il giudizio negativo sugli interventi relativi alla Giustizia presentati nel c.d. Decreto Fare . Ebbene, intanto definire come un grande successo, una riunione tenutasi in una sala che presentava larghi spazi vuoti ci sembra un po’ troppo ottimista dimenticare, poi, che nel corso dell’assemblea si sono alternate anche tantissime voci alcune totalmente, altre con delle legittime perplessità favorevoli alla mediazione, non ci sembra granché corretto.

Dimentica, infatti, il comunicato dell’OUA, che persino l’ANF ha aperto, forse per la prima volta, alla mediazione, anche in forma obbligatoria, anche se con la richiesta di alcuni correttivi. Dimentica, l’OUA, che esistono moltissimi avvocati favorevoli alla mediazione e ancor più alla condizione di procedibilità, anche nella forma attenuata introdotta dal Governo Letta tanto che, in realtà, non crediamo si possa parlare di obbligatorietà . Porte aperte alla mediazione? Ad esempio e sappiamo che si tratta di un fenomeno sempre più in espansione, e da non sottovalutare , è sufficiente entrare nel famoso social network , cioè Facebook , per trovare non solo singoli avvocati favorevoli, ma interi gruppi – in cui sono iscritti centinaia di avvocati - che hanno la stessa posizione, e che non mancano di esprimersi sul fatto che non si sentono assolutamente rappresentati dall’OUA e dalle sue posizioni che definiscono quanto meno antiquate. Mi riferisco a gruppi come La Stanza della Mediazione fondato da due prestigiosi avvocati e mediatori, Paolo Fortunato Cuzzola e Pietro Elia, che conta oltre 1.000 iscritti, di cui quasi il 90% avvocati , Avvocati favorevoli alla Mediazione oltre 500 iscritti , e molti altri. In questi gruppi, ogni giorno viene evidenziato che la forbice tra avvocati favorevoli e contrari si va riducendo ogni giorno, sempre di più. Non si devono poi trascurare fenomeni assai importanti, come la nascita di numerose associazioni di avvocati favorevoli alla mediazione, come UNAM Unione Nazionale Avvocati per la Mediazione e APM Avvocati Per la Mediazione , nonché di Comitati a suo sostegno quale, ad esempio, il Comitato ADR & amp Mediazione, formato al 95% da Avvocati . Aria nuova? Non solo nell’assemblea del 25 giugno, al contrario di quanto vorrebbe forse far credere OUA, come detto si sono levate anche voci favorevoli, e non hanno subito alcun tipo di contestazione. Un segno che l’aria sta cambiando, decisamente, tanto più che al termine dell’assemblea alcune associazioni hanno emesso un comunicato contro lo sciopero. Ma il fronte, ormai sempre più largo e compatto, degli avvocati che hanno compreso che la mediazione, e le ADR in generale, non possono non far parte di un sistema giustizia di un Paese moderno, è sempre più largo. Infatti, il Coordinamento della Conciliazione Forense, che attualmente rappresenta ben 45 organismi di mediazione forense, composti evidentemente da avvocati, riunitosi in Ancona nei giorni 21/22 giugno 2013, pur esprimendo alcune perplessità sul fatto che gli operatori del settore attenzione non l’avvocatura in generale non siano stati sentiti prima dell’emissione del DL, non ne ha chiesto la revoca, non ha minacciato scioperi, ma ha semplicemente chiesto alcuni correttivi. Una petizione a favore della mediazione. Ultima, ma non meno importante, è la petizione a sostegno del DL, nella parte in cui si interessa di mediazione http //firmiamo.it/appello-al-governo-letta-per-la-mediazione , che in pochi giorni, tra e mail petizionemediazione2013@gmail.com e sottoscrizioni online , ha raccolto diverse centinaia di firme, che a breve verranno girate al Ministro. L’appello L’Avvocatura italiana di ispirazione europea, composta da decine di migliaia di Avvocati pronti ad accettare la sfida delle nuove opportunità di un mercato dei servizi legali moderno e in linea con il resto d’Europa, consapevole del dovere anche morale di offrire ai propri assistiti nuovi e più efficaci strumenti di tutela, e di riappropriarsi del ruolo di protagonista nel sistema giustizia, plaude al Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta, e a Ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, per il decreto legge appena approvato, in riferimento alle disposizioni relative allo sviluppo della Mediazione Civile e Commerciale, e a tutte le altre disposizioni ivi contenute, che reputa idonee a migliorare l’accesso alla giustizia sostanziale, e non più solo formale. Chiede al Governo e al Parlamento di completare sollecitamente la riforma avviata convertendo in legge il decreto, sulla scorta delle indicazioni dei Dieci Saggi” nominati dal Presidente Giorgio Napolitano e delle raccomandazioni della Commissione europea nell’ambito della chiusura della procedura di infrazione per deficit eccessivo, senza cedere alla reazione dei soliti gruppi di pressione, e rifiutando compromessi al ribasso, non in linea con le reali esigenze del paese, invita tutti i colleghi Avvocati che si riconoscono nella necessità di operare per una sana e moderna amministrazione della giustizia, nel cui ambito la mediazione non abbia più un ruolo residuale, a sottoscrivere e sostenere il presente appello, e a darne la più ampia diffusione è inequivocabile e non può essere ignorato da chi è contrario. Tanti mediatori sono avvocati. Non ci dimentichiamo, poi, che la stragrande maggioranza dei mediatori iscritti presso i vari Organismi è formata da avvocati, per non parlare del grande successo che stavano avendo gli organismi forensi. Tutto questo dimostra che l’atteggiamento dei responsabili dell’OUA è di tipo ormai assolutamente anacronistico, vista anche la situazione di crisi, che dovrebbe far capire che la mediazione e le ADR sono un’occasione da sfruttare per gli avvocati e non un nemico da abbattere dimostra anche che moltissimi sempre di più sono quei legali che l’hanno compreso e che hanno capito che la mediazione è un vantaggio per tutti. Infatti, nei 20 mesi in cui è stata vigente - dalla fine di marzo del 2011 alla metà di dicembre del 2012 - l’obbligatorietà della mediazione civile e commerciale ha fruttato qualcosa come 420 milioni di euro di risparmi a imprese e cittadini italiani. Considerando poi le procedure di mediazione avviate ma non concluse, se anche queste si fossero chiuse con un accordo tra le parti, il risparmio potenziale avrebbe raggiunto i 950 milioni in termini di minori costi amministrativi e professionali per le parti in causa. Infine, nell'ipotesi che tutte le 215mila istanze di mediazione depositate presso tutti gli organismi di conciliazione - sempre nel periodo dell'obbligatorietà - si fossero concluse con un accordo tra le parti, il risparmio potenziale della norma avrebbe raggiunto la cifra più che ragguardevole di 4 miliardi di euro. Sono i dati più significativi di alcuni esercizi di stima, realizzati da Unioncamere e presentati oggi a Roma, nel corso del convegno La riforma dell’obbligatorietà nella mediazione civile e commerciale , organizzato da Unioncamere e Camera di Commercio di Roma per fare il punto sulle novità legislative derivanti dal cosiddetto decreto del fare del governo che ha reintrodotto la condizione di procedibilità in alcune materie di diritto civile e commerciale. Ci auguriamo, pertanto, che pur eventualmente ascoltando le richieste di alcuni correttivi , il DL venga convertito senza sostanziali modifiche.