Pressoché integralmente …

Che vuol dire questa espressione? Direi non del tutto integralmente. E’ l’espressione usata dai Ministeri Vigilanti che con nota del 7 agosto 2014 hanno approvato il regolamento ex articolo 21, commi 8 e 9, della legge 247/2012, leggibile nell’allegato.

In realtà i Ministeri Vigilanti nella precedente nota del 5 giugno 2014, sempre leggibile nell’allegato, avevano scritto che «ne risulta la necessità di una lettura incrociata dei vari regolamenti vigenti nel sistema di Cassa Forense, imposta dalle abrogazioni dai rinvii e, su tutti, dalla clausola di salvaguardia prevista dall’ultimo comma dell’ultimo articolo del regolamento al vaglio. Evidenza di tale criticità si registra nella scelta operata dalla Cassa di fissare i minimi contributivi per coloro che sono al di sotto dei parametri reddituali, operando un richiamo ai minimi già previsti dal regolamento dei contributi, piuttosto che prevederne di nuovi ed autonomi». Ho ragione di ritenere che la locuzione ministeriale del “pressoché integralmente” che significa quasi quasi integralmente, si riferisca proprio a questo passaggio e cioè alla volontà del Comitato dei Delegati di Cassa Forense di insistere nel richiamo ai minimi già previsti dal regolamento dei contributi, piuttosto che prevederne di nuovi ed autonomi. Ma come si dice in toscano «chi ha la penna in mano scrive». Il dado è ormai tratto perché, nella sostanza la nota ministeriale del 7 agosto 2014 chissà perché le importante decisioni previdenziali vengono sempre prese nella prima decade di agosto quando l’attenzione degli avvocati è dedicata alle ferie ha approvato il regolamento ex articolo 21, commi 8 e 9 della legge numero 247/2012 all’unica condizione che l’articolo 7, comma 6, e l’articolo 9, comma 5, siano integrati – al fine di adeguare le formulazioni dispositive al d.lgs. numero 509/1994, aggiungendo, al termine di entrambi i commi, la seguente formulazione “la relativa delibera è sottoposta all’approvazione dei Ministeri Vigilanti”. Tale modifica dovrà essere sottoposta al Comitato dei Delegati alla prima occasione utile, per l’opportuna presa d’atto. Al riguardo il Presidente di Cassa Forense ha già chiesto la disponibilità dei delegati per una riunione straordinaria del Comitato dei Delegati per il 18 settembre p.v. Non è chiaro quando il regolamento sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale e cioè se direttamente con la nota ministeriale del 7 agosto 2014 alla quale è allegato il regolamento dato che nella nota ministeriale si prevede la pubblicazione per estratto sulla Gazzetta Ufficiale della presente approvazione o se si attenderà la formale presa d’atto del Comitato dei Delegati per poi procedere alla pubblicazione stessa del regolamento. La questione non è di poco momento agli effetti della decorrenza del termine di 60 giorni per l’eventuale impugnativa al TAR del Lazio, competente per territorio e materia. Regolamento operativo. Dubbio già risolto dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale serie generale numero 192 del 20 agosto 2014. Ne consegue che il regolamento è operativo secondo legge. Ho notizia che si sta preparando il ricorso al TAR del Lazio. Poiché il procedimento di iscrizione d’ufficio alla Cassa avverrà con delibera della Giunta esecutiva a seguito di comunicazione di avvenuta iscrizione all’Albo da parte del Consiglio dell’Ordine, ho ragione di ritenere che gli interessati non tarderanno ad impugnare l’iscrizione d’ufficio avanti al Giudice del lavoro territorialmente competente. Poiché nel caso di specie a mio parere si profila la possibile, direi probabile, violazione dell’articolo 14 CEDU che vieta le discriminazioni fondate sul sesso, la razza, l’appartenenza ad una minoranza nazionale e la ricchezza, nonché del protocollo numero 12 della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali sarà possibile il ricorso alla Commissione Europea sul presupposto che il regolamento ex articolo 21 così come costruito viola la normativa europea. «La sintonia tra Cassa Forense e i Ministeri Vigilanti» ha frustrato le speranze di chi auspicava che il regolamento ex articolo 21 facesse comunque un salto di qualità per consentire a tutti gli avvocati, al di la delle agevolazioni contributive che pur sono state previste, di rimanere nel sistema forense e non essere costretti alla cancellazione dall’Albo. Come sempre accade nel nostro Paese il legislatore, anche quello previdenziale, lascia poi alla Magistratura il compito di riassettare il sistema informandolo ai principi di uguaglianza e soprattutto di equità. Ho ragione di ritenere che si aprirà una lunga stagione di contenzioso giudiziario con grave danno per tutti gli iscritti.

PP_PROF_regolamento_rosa_s_regolamento_cassaForensePP_PROF_regolamento_rosa_s_GUPP_PROF_regolamento_rosa_s_7_AGOSTO_2014PP_PROF_regolamento_rosa_s_05_06_2014