L’AGCM, in data 4 maggio 2017, ha chiuso le due istruttorie avviate nei confronti di Enel per possibili comportamenti abusivi consistenti nell’eccessiva gravosità dei prezzi per i servizi offerti nella zona di Brindisi. Lo ha comunicato l’Autorità con comunicato stampa del 5 maggio, con cui si annunciano imminenti risparmi in bolletta per gli utenti della zona di Brindisi.
Sono state chiuse le due istruttorie, avviate a fine settembre 2016, con cui l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, aveva posto sotto la lente il gruppo Enel, sospettando l’esistenza di «comportamenti abusivi per prezzi eccessivamente gravosi» nell’offerta al gestore della rete nella zona di Brindisi. La possibile posizione di controparte commerciale obbligatoria. Si ipotizzava che le società si fossero approfittate dell’esistenza di vincoli della rete di trasmissione di energia elettrica, facendo leva sulla «possibile posizione di controparte commerciale obbligatoria del gestore della rete Terna per imporre a quest’ultima prezzi eccessivi, che si riversavano immediatamente in bolletta». Al termine dell’istruttoria, Enel si è impegnata a ridurre i costi imposti al gestore nell’acquisto dei servizi di dispacciamento, autoimponendosi, per i prossimi tre anni, «un limite massimo alla redditività del proprio impianto di produzione di energia elettrica di Brindisi Sud». Ciò consentirà un risparmio per le famiglie e le imprese pari a 507 milioni di euro, «rispetto ai costi di remunerazione dell’impianto previsti dai tradizionali criteri regolatori».