Per il diritto spagnolo, le indagini ematologiche e genetiche possono fornire decisivi elementi di valutazione non solo per escludere, ma anche per affermare il rapporto biologico di paternità.
Le indagini ematologiche e genetiche possono fornire decisivi elementi di valutazione non solo per escludere, ma anche per affermare il rapporto biologico di paternità. È quanto emerge dalla sentenza numero 15568 dello scorso 14 luglio.La fattispecie. Un ragazzo, nato in Spagna, conveniva dinanzi al tribunale di Roma il suo presunto padre, chiedendo di essere dichiarato suo figlio naturale, condannandolo anche al pagamento in suo favore di un assegno mensile. Il tribunale, ritenuta l'applicabilità della legge spagnola, accoglieva entrambe le domande. Il presunto padre impugnava la decisione, ma l'appello veniva accolto limitatamente alla misura dell'assegno, ridotto a 700,00 euro mensili. Tuttavia, contro questa sentenza, l'uomo ricorreva per cassazione, ma senza successo.La prova ematologica può provare la paternità naturale? In particolare, il ricorrente chiede alla Suprema Corte se la prova ematologica possa costituire idonea prova della paternità naturale. Ciò in considerazione del fatto che tale prova - ad avviso del ricorrente - può essere utilizzata solo per valutazioni meramente probabilistiche in quanto tutte le asserzioni delle scienze fisiche e naturalistiche hanno natura probabilistica anche quelle solitamente espresse in termini di legge e tutte le misurazioni anche quelle condotte con gli strumenti più sofisticati sono ineluttabilmente soggette ad errore, sia per ragioni intrinseche c.d. errore statistico che per ragioni legate al soggetto che esegue o legge le misurazioni c.d. errore sistematico .Per la prova della paternità c'è sostanziale identità tra normativa spagnola e normativa italiana. Al riguardo, i giudici di legittimità osservano in primo luogo che la Corte territoriale ha ritenuto applicabile al caso in esame la legge spagnola motivando la dichiarazione di paternità sulla base della prova dell'esistenza di una relazione fra il convenuto e la madre dell'attore, nonché delle risultanze di una CTU sul DNA delle parti l'articolo 269, comma 2, c.c. italiano dispone che la prova della paternità e della maternità può essere data con ogni mezzo e similmente l'articolo 127 del codice civile spagnolo dispone che nei giudizi di filiazione sarà ammessa l'investigazione di paternità e di maternità mediante tutti i tipi di prova, inclusa la biologica .Le indagini genetiche possono affermare il rapporto biologico di paternità. Inoltre, in relazione al diritto spagnolo, per il Collegio, va ritenuto valido il principio secondo cui le indagini ematologiche e genetiche possono fornire decisivi elementi di valutazione non solo per escludere, ma anche per affermare il rapporto biologico di paternità. Nel caso in esame, il giudice di merito ha ritenuto provata la paternità in base alle risultanze di esse, suffragate anche dalla prova specifica dell'esistenza di una relazione del convenuto con la madre dell'attore.