Il Consiglio dei Ministri cerca di aiutare la finanza pubblica e gli immigrati

Mercoledì 9 ottobre 2013, tra le 18.20 e le 20.35, si è tenuto il Consiglio dei Ministri n. 29, durante il quale sono stati approvati un decreto legge contenente disposizioni urgenti in materia di finanza pubblica, di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e uno schema di decreto legislativo che si pone l’obiettivo di favorire l’integrazione dei titolari di protezione internazionale.

Sono 2 i provvedimenti approvati durante il Consiglio dei Ministri n. 29, tenutosi a Palazzo Chigi il 9 ottobre scorso. Il primo, proposto dal presidente del Consiglio, Enrico Letta, e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni, è un decreto legge contenente disposizioni urgenti in materia di finanza pubblica, di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico . Il d.l. prevede misure che consentono di contenere il deficit del bilancio 2013 entro un valore non superiore al 3% del Prodotto interno lordo. Bisogna far fronte ai problemi indotti dal fenomeno dell’immigrazione. Proprio a tal fine, il Governo ha disposto la costituzione di un Fondo presso il Ministero dell’Interno con una dotazione di 190 milioni di euro per l’anno 2013. Inoltre, ha incrementato di 20 milioni di euro il Fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. I 210 milioni di euro provengono – fa sapere il Governo - per 90 milioni di euro dal Fondo rimpatri per 70 milioni di euro dalle entrate dell’INPS derivanti dalla regolarizzazione degli immigrati per 50 milioni di euro mediante corrispondente riduzione del Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell’usura . Protezione internazionale Il Consiglio ha anche approvato uno schema di decreto legislativo che si pone l’obiettivo di favorire l’integrazione dei titolari di protezione internazionale rifugiati e titolari di protezione sussidiaria , consentendo il rilascio del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo alle medesime condizioni previste per gli altri cittadini stranieri anche ai rifugiati che ad oggi ne sono esclusi . permesso di lungo soggiorno. Il d.lgs., predisposto in attuazione della direttiva 2011/51/UE, prevede che i titolari di protezione internazionale con permesso di lungo-soggiorno potranno stabilirsi, a determinate condizioni, in un secondo Stato membro. Ma non solo. Il provvedimento, al fine di favorire l’integrazione del titolare di protezione internazionale, oltre ad attribuirgli uno status ulteriore di soggiornante di lungo periodo, prevede che questo può essere mantenuto anche in caso di cessazione della protezione internazionale. Nessun test per i soggiornanti di lungo periodo. Infine, viene eliminato, per gli stranieri beneficiari di protezione internazionale ed i loro familiari, l’onere di documentare la disponibilità di un alloggio idoneo e non ci sarà più l’obbligo di superare un test di conoscenza della lingua italiana ai fini del rilascio del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo . Infine, il Consiglio dei Ministri – attraverso un comunicato - si è impegnato a onorare le vittime del naufragio di migranti al largo delle coste dell’isola di Lampedusa con funerali solenni .