L’autorità Garante della concorrenza e del mercato ha deciso di avviare un’istruttoria per verificare se il Consiglio Nazionale Forense abbia messo in atto due distinte intese finalizzate a limitare l’autonomia dei singoli avvocati nella determinazione dei compensi e nella ricerca di nuova clientela.
Nel mirino dell’istruttoria. È braccio di ferro, dunque tra l’Antitrust che considera gli avvocati – in quanto prestano i propri servizi professionali a titolo oneroso, assumendone i relativi rischi finanziari – delle imprese e il CNF, garante dei valori della professione forense. Due sono i comportamenti del CNF che hanno fatto scattare l’istruttoria. «Il fatto che le tariffe minime non siano più obbligatorie non esclude » che gli avvocati si accordino per l’utilizzo delle tariffe ministeriali. Il primo riguarda la pubblicazione, sul sito istituzionale del Consiglio, alla voce “Tariffe”, di due decreti ministeriali sui parametri per la determinazione delle parcelle, accompagnate da una circolare emanata nel 2006, in cui fornisce un’interpretazione della liberalizzazione dei servizi professionali operata dal c.d. Decreto Bersani. Nella circolare, infatti si precisa che «le norme deontologiche possono essere più restrittive delle norme ordinarie, in quanto riflettono valori etici il cui ambito di applicazione può essere più ampio di quello della norma ordinaria». Quindi, per il Consiglio, se l’avvocato conclude patti che prevedano un compenso inferiore al minimo tariffario, pur essendo il patto legittimo civilisticamente, esso può risultare in contrasto con gli articolo 5 e 43 c. II, codice deontologico forense, in quanto il compenso irrisorio, non adeguato, al di sotto della soglia ritenuta minima, lede la dignità dell’avvocato. L’avvocato che usa siti web per pubblicizzare la propria attività viola il divieto di accaparramento di clientela. Il secondo comportamento - su segnalazione di una società che gestisce una piattaforma di promozione di servizi legali – è relativo alla pubblicazione on line del parere numero 48/12 reso dal Consiglio a un Ordine locale, nel quale ritiene che l’utilizzo, da parte degli avvocati, di siti internet che propongono ai consumatori associati sconti sulle prestazioni professionali, confligge con il divieto di accaparramento della clientela sancito dall’articolo 19 codice deontologico forense. Secondo il CNF, infatti, la natura dei siti web in questione «comporta in re ipsa lo svilimento della prestazione professionale da contratto d’opera intellettuale a questione di puro prezzo». Ma l’Antitrust è in disaccordo Non è d’accordo l’Antitrust con queste valutazioni. In riferimento alla circolare del 2006, in materia di determinazione del compenso professionale, sostiene che essa sia idonea a «limitare non solo la portata liberalizzatrice del Decreto Bersani, che esplicitamente aveva eliminato l’obbligatorietà delle tariffe fisse e minime, ma anche quella introdotta ad opera dell’articolo 3 d.l. numero 138/11 e dall’articolo 9 d.l. numero 1/12, che hanno abrogato la tariffa professionale tout court». Idoneità della circolare a influenzare in senso anticoncorrenziale gli avvocati, dietro minaccia di sanzioni disciplinari. A giudizio dell’Agcm, la circolare appare volta a mantenere un riferimento tariffario per gli iscritti all’Ordine forense, al fine di evitare lo sviluppo di una concorrenza di prezzo tra i professionisti. Il parere stigmatizza l’offerta di servizi incentrata sulla convenienza economica limite alla concorrenza. Invece, riguardo al parere, l’Autorità ha affermato che esso limita l’impiego da parte degli avvocati di un importante canale di distribuzione dei servizi professionali messo a disposizione dalle nuove tecnologie, potenzialmente in grado di raggiungere un ampio numero di consumatori sul territorio nazionale. IL CNF, si è dichiarato pronto a fornire al garante, con la massima trasparenza e immediatezza, ampia e documentata risposta sulla questione, ricordando che «dignità e decoro sono principi contenuti nella legge professionale». L’istruttoria dovrà concludersi entro il 31 ottobre 2014.