La Camera aggiorna il Codice Penale: introdotti i delitti contro l’ambiente

Giro di vite per chi danneggia l’ecosistema inquinamento ambientale, disastro ambientale, traffico di materiale radioattivo, impedimento del controllo. Con la previsione di questi quattro nuovi delitti, la Camera aggiorna il Codice Penale, attraverso un pacchetto di norme che prevede anche aggravanti per mafia e sconti di pena per chi si ravvede, condanna al pristino e raddoppio dei tempi di prescrizione. Plauso del neo-ministro della Giustizia, Andrea Orlando.

Semaforo verde per una maggiore tutela dell’ecosistema. L’aula di Montecitorio ha approvato ieri il testo unificato delle proposte di legge 342, 957 e 1814 con 386 voti a favore, 4 contrari e 45 astensioni, che va adesso all’esame del Senato. Previsti quattro nuovi reati, tra cui il disastro ambientale e il traffico di materiale radioattivo con la confisca obbligatoria dei relativi profitti. In tal modo, la Camera aggiorna il Codice Penale, introducendo nel Libro II il Titolo VI -bis , Dei delitti contro l’ambiente . Le principali novità. Più nel dettaglio, il nuovo delitto di disastro ambientale punisce con il carcere da 5 a 15 anni chi altera gravemente o irreversibilmente l’ecosistema o compromette la pubblica incolumità, mentre l’inquinamento ambientale viene punito con la reclusione da 2 a 6 anni. Previsti aumenti o diminuzioni della pena a seconda delle modalità e dei luoghi dell’azione delittuosa in particolare, scattano le aggravanti per i delitti compiuti in ambito mafioso al contrario sconti di pena sono applicati se ci si impegna nelle bonifiche, in presenza, cioè, di ravvedimento operoso . In assenza di danno o pericolo, nelle ipotesi contravvenzionali previste dal Codice dell’Ambiente, si ricorre alla giustizia riparativa puntando alla regolarizzazione attraverso l’adempimento di specifiche prescrizioni, con la conseguente estinzione dell’illecito. Plauso del neo-ministro Orlando. L’approvazione del disegno di legge sui reati ambientali è un passaggio importantissimo se ne parla da vent’anni, ora esiste finalmente un testo che rappresenta un riordino complessivo e organico della materia e delle sanzioni, predisposte secondo un sistema proporzionale e congruo . Con queste parole Andrea Orlando saluta l’innovazione legislativa, doppiamente soddisfatto in qualità di neo-ministro della Giustizia e di ex ministro dell’Ambiente.