Garante privacy: via libera alla videosorveglianza e al GPS per la polizia, ma con cautela

Nella newsletter del Garante privacy del 27 aprile 2018 sono riportati, tra gli altri, un parere sull’antiriciclaggio all’interno del registro dei compro oro, nonché, la richiesta dell’Autorità di maggiori garanzie per l’avvio del nuovo progetto di videosorveglianza per la polizia penitenziaria. Inoltre il Garante ha dato il via libera ad un sistema di GPS per i veicoli della polizia locale, prescrivendo misure a tutela dei lavoratori.

Con la newsletter n. 440 del 27 aprile 2018 il Garante per la protezione dei dati personali ha pubblicato alcuni pareri in materia di privacy. Videosorveglianza per la polizia penitenziaria richieste maggiori garanzie. Il Ministero della Giustizia potrà avviare un nuovo progetto di videosorveglianza in mobilità per garantire maggiore sicurezza alle attività della polizia penitenziaria, ma dovrà adottare precise misure a tutela della riservatezza delle persone coinvolte . Queste sono le direttive fornite dal Garante in relazione al progetto che prevede l’introduzione di due sistemi di registrazione audio/video, uno sui veicoli della polizia penitenziaria e l’altro indossato dagli agenti in servizio. Nel corso dell’istruttoria l’Autorità per la privacy ha evidenziato che l’Amministrazione Penitenziaria dovrà effettuare un attenta valutazione del tipo di dati personali e delle modalità adottate consentendo l’accesso ai dati solo al personale autorizzato e senza conservare le registrazioni oltre i limiti di tempo specificamente previsti. Per queste ragioni il Garante ha ribadito che prima di avviare il progetto, il Ministero della Giustizia dovrà quindi rafforzare le misure di sicurezza, chiarire chi può rilasciare le credenziali di accesso al sistema e definire meglio tutti gli aspetti relativi a riprese effettuate all'interno dei tribunali o attinenti a fatti che non costituiscono reato . Via libera al GPS per le auto della polizia locale. Nella newsletter del 27 aprile il Garante ha reso, poi, un parare favorevole in merito all’utilizzo di un sistema di geolocalizzazione satellitare dei veicoli della polizia municipale operante in alcuni territori. Il sistema si pone l’obbiettivo di garantire la sicurezza e l’incolumità del personale e sarà, inoltre, utile anche ai fini di rilevazioni statistiche e di rendicontazione del servizio. I dati saranno visualizzabili solo dal personale autorizzato ed, inoltre, le rilevazioni relative al tempo di permanenza e ai chilometri percorsi in una determinata area saranno conservati per un periodo massimo di trenta giorni, a tutela dei lavoratori e solo per finalità di rendicontazione. Infine il Garante privacy tenuto conto dalla particolare natura dell'attività di polizia locale e delle cautele proposte dal titolare a tutela degli interessati, ha ritenuto lecito, pertinente e non eccedente il trattamento dei dati personali mediante il sistema anche in considerazione del fatto che prima della sua installazione ciascun Comune aderente alla Convenzione acquisirà l'autorizzazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali - Direzione territoriale del lavoro, in conformità alla disciplina in materia di controllo a distanza dei lavoratori . Antiriciclaggio e registro compro oro. Il Garante con un recente parare ha indicato al Mef le misure e gli accorgimenti per rendere conformi alla normativa privacy le modalità di invio dei dati al Registro degli operatori compro oro. Il Garante si è espresso sullo schema di decreto che si compone di 10 articoli che stabiliscono la struttura del registro, le modalità di iscrizione degli operatori e l’obbligo di tempestiva messa a disposizione dei dati al Mef, Uif, Guardia di finanza e autorità giudiziaria. L’Autorità ha chiesto il pieno rispetto dei principi di finalità e proporzionalità del trattamento e pertinenza dei dati , attraverso una attenta selezione dei dati da inserire nel registro. Secondo il Garante non tutti i dati che si inseriranno nel registro ad accesso pubblico dovranno essere liberamente accessibili, in particolare dovranno rimanere riservate le informazioni fornite al momento dell’iscrizione in relazione, ad esempio, agli indirizzi PEC. Vietata al Comune la diffusione di nomi online. Infine nella newsletter si legge che il Garante privacy, con un provvedimento inibitorio, ha ritenuto illecita da parte del Comune di Messina la diffusione sul sito istituzionale delle graduatorie di persona invalide e che hanno usufruito di sgravi fiscali in relazione alla tassa rifiuti 2015 ed ha vietato l’ulteriore diffusione dei dati sullo stato di salute e delle informazioni sulle situazioni di disagio economico e sociale dei beneficiari.