Tante le iniziative e le dichiarazioni per la Giornata internazionale della Donna. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha deciso di concludere il proprio settennato dedicando la cerimonia dell’8 marzo alle giovani donne, invitandole alla cooperazione e alla solidarietà, con l’Italia nel cuore. Il Ministro Profumo ha ricordato l’importanza della scuola. Il Ministro della Giustizia ha continuato il suo giro per le carceri italiane incontrando le detenute di Rebibbia. Il Ministero della Difesa ha omaggiato le donne delle Forze Armate. L’INAIL ha sottolineato lo scarso calo degli infortuni sul lavoro delle donne. Il Ministro Fornero, presente alla Commissione Onu sulla condizione delle donne, ha espresso l’importanza dell’indipendenza economica per ogni donna. Questi e tanti altri i temi della giornata.
Avanti ragazze! La cerimonia della Presidenza della Repubblica. Al Quirinale, il tema della celebrazione per la festa della donna 8 marzo 2013 è stato «Avanti ragazze!» l’Italia, guardando al futuro, deve essere sempre più in grado di valorizzare il contributo femminile nel mondo del lavoro, nella cultura ed in generale nella società, soprattutto attraverso gli occhi delle giovani donne. Il Presidente Napolitano ha ricordato il problema della violenza tra le mura domestiche, affermando che «in Italia continuiamo a registrare comportamenti scorretti, atti persecutori, sopraffazioni e violenze contro le donne». L’importanza della scuola per il Ministro Profumo. Il Ministro per l’Istruzione Profumo, intervenuto alla cerimonia, ha ribadito che la «scuola, assieme alla famiglia, può - e deve - essere il luogo nel quale si insegnano e si imparano il rispetto per l'altro e la valorizzazione della donna. La coscienza della parità dei diritti e dei doveri, e quindi della buona cittadinanza, nasce proprio sui banchi di scuola». Cita poi, commemorandola, Rita Levi Montalcini, che diceva «il futuro del pianeta dipende dalla possibilità di dare a tutte le donne l'accesso all'istruzione e alla leadership. E' alle donne, infatti, che spetta il compito più arduo, ma più costruttivo, di inventare e gestire la pace». A Rebibbia femminile il Ministro Severino. Il Ministro della Giustizia Paola Severino ha visitato la casa circondariale femminile di Rebibbia, a Roma, per sottolineare l’importanza e il valore del lavoro delle donne impegnate nel settore delle carceri e del sociale. Per l’INAIL è una festa a metà. Secondo i dati statistici sugli infortuni sul lavoro, nel quinquennio 2007/2011 le denunce sono sì diminuite del 7%, ma con un trend molto inferiore rispetto al calo complessivo del 20%. Le morti rosa sul lavoro sono passate da 96 a 89. Il totale degli infortuni è pari a 231mila, di cui 30mila di lavoratrici straniere 5mila rumene . Sul totale di 14 mila infortuni nelle scuole, l’86% ha riguardato donne. Le donne nelle Forze Armate. Il Ministero della Difesa ricorda che «a 10 anni dal loro ingresso nelle Forze Armate, le donne in uniforme si confermano una preziosa ed importantissima risorsa per la Difesa». Il personale femminile di Esercito, Marina, Aereonautica e Carabinieri supera le 11mila unità, il 4% dell’organico totale. 100 le donne in Afghanistan, 70 in Libano e 12 in Kosovo. Il Ministero ha poi ricordato che per favorire l’integrazione di genere all’interno del personale ha istituito la Sezione «Pari opportunità e prospettive di genere». Nell’UE stessa retribuzione, ma le donne devono lavorare 2 mesi in più. In occasione della Giornata europea della parità retributiva del 28 febbraio, la Commissione UE ha diffuso un rapporto secondo cui una donna cittadina dell’Unione Europea deve lavorare 59 giorni in più per uguagliare lo stipendio incassato da un uomo nel 2012. La Convenzione di Istanbul contro le violenze. A proposito di violenza sulle donne, da ricordare la recente ratifica, da parte dell’Italia, della Convenzione di Istanbul, che, come hanno sottolineato i Ministri Fornero e Terzi rappresenta «una decisione di straordinaria importanza per la sempre maggiore affermazione dei diritti della donna nella società». La Convenzione è al livello internazionale lo strumento più avanzato per combattere la violenza contro le donne, che è figlio «dell’ignoranza e dell’impunità, fenomeni coi quali purtroppo siamo chiamati a confrontarci anche nei contesti più avanzati», come quello italiano, in cui Amnesty ha rilevato un dato sconcertante omicidi uomo su uomo in diminuzione, in aumento quelli uomo su donna, almeno 100 ogni anno. In occasione proprio dell’8 marzo, il Ministro degli Esteri Terzi ha twittato «siamo impegnati a tutti i livelli affinchè ogni donna nel mondo viva libera da violenze e discriminazioni». La Commissione Onu sulla condizione delle donne. Dal 4 al 15 marzo 2013 si tiene a New York la 57esima sessione della Commissione sulla condizione delle donne, con in rilievo due temi in particolare l’eliminazione e la prevenzione di tutte le forme di violenza contro le donne e le ragazze la condivisione della responsabilità tra donne e uomini, compresi i servizi di cura nel contesto dell’HIV/AIDS. Il Ministro Elsa Fornero è intervenuta il 5 marzo alla discussione generale, descrivendo la situazione italiana – 124 donne uccise nel 2012 -, ed affermando una forte convinzione circa l’importanza di un’azione normativa, non solo per garantire assistenza e supporto, ma soprattutto per creare situazioni di indipendenza economica e professionale. Discriminazione nell’accesso al cibo. Fao, Ifad, Pam, Idlo, con dichiarazione congiunta ricordano che nel mondo le donne sono discriminate anche nella ripartizione del cibo. «Un miglioramento dell'uguaglianza di genere nell'accesso agli strumenti agricoli, all'istruzione e ai servizi pubblici darebbe un contributo fondamentale al raggiungimento della sicurezza alimentare e ad una migliore nutrizione per tutti». Le donne migranti. La fondazione Migrantes afferma che«la donna migrante costituisce per tante ragioni un valore aggiunto nella vita familiare, sociale, economica, culturale del nostro Paese e chiede un'attenzione particolare per evitare nuove e vergognose forme di discriminazione». Per questo bisogna tutelarla, favorendone l’accesso ai servizi e la partecipazione alla vita sociale. Le cifre sono significative 2,5mln di donne immigrate, di cui 800mila albanesi, marocchine, ucraine e cinesi. Curiosità l’udienza rosa. Il Tribunale di Varese ha deciso di lanciare un messaggio forte l’udienza dell’8 marzo 2013 avrà al centro reati commessi da uomini, che hanno come vittime le donne, casi di maltrattamenti, stalking e abusi sessuali.